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San Marino e le 3.500 aziende con zero dipendenti: interpellanza di Sinistra Unita

da Redazione

Consiglio Grande e Generale4

 

Il Gruppo Consiliare di Sinistra Unita ha presentato questa mattina due interpellanze. La prima è relativa alle licenze cosiddette a zero dipendenti, la seconda riguarda presunte incongruenze nelle norme per la concessione delle licenze.

SAN MARINO – Il Gruppo Consiliare di Sinistra Unita ha presentato questa mattina due interpellanze. La prima è relativa alle licenze cosiddette a zero dipendenti, ancora sotto i riflettori anche dopo l’intervista di qualche giorno fa su Il Fatto Quotidiano del Segretario all’Industria Marco Arzilli.

La seconda invece si occupa delle presunte incongruenze all’interno della recente normativa in materia di concessione delle licenze per l’esercizio di attività industriali, di servizio, artigianali e commerciali.

 

3.500 LICENZE CON ZERO DIPENDENTI

L’Interpellanza di Sinistra Unita, firmata da Francesca Michelotti, chiede di verificare, dopo un anno di attività “con la nuova disciplina per l’esercizio delle attività industriali, di servizio, artigianali e commerciali a garanzia della certezza, della legalità e della trasparenza del sistema economico sammarinese”, se gli effetti delle nuove regole stanno dando frutti sperati. Il quadro infatti registra ancora “circa 3.500 licenze di attività che non occupano alcun dipendente”, anche se a onor del vero va specificato che in questa cifra figurano anche tante PMI a diretta conduzione del titolare. Ma fenomeni distorsivi ci sono sicuramente nel mucchio, e SU “pone legittime perplessità sulla serietà e la consistenza di molti fumosi progetti aziendali”. Sinistra Unita inoltre evidenzia come, “contrariamente ai nuovi disposti normativi”, risulti che “un numero consistente di queste licenze non sia più operante da tempi superiori ai termini di sospensione previsti dalle leggi vigenti”. Da qui l’interpellanza per conoscere appunto “quante di queste circa 3.500 licenze siano attive o sospese e, se sospese, se rientrano nei tempi di sospensione previsti dalla legge”. E “quali provvedimenti il Governo stia adottando o abbia intenzione di adottare per garantire in tempi brevi il rispetto dei termini previsti per la restituzione delle licenze a seguito di cessazione delle rispettive attività”.

 

 

PROCEDURE PER AVVIO ATTIVITA’

Francesca Michelotti ha interpellato anche per presunte difficoltà di interpretazione della recente normativa in materia di concessione delle licenze per l’esercizio di attività industriali, di servizio, artigianali e commerciali, “causata dall’ambiguità di alcune disposizioni e persino dalla loro contraddittorietà”. “La circostanza – spiega il Consigliere di SU – produce ritardi operativi, disagi e danni economici ai promotori”.

In questo caso l’interpellanza chiede al Governo di spiegare “quali sono i suoi intendimenti e quali iniziative intende intraprendere per accertare la coerenza procedurale delle nuove regole e la loro compatibilità con il quadro di certezze e di semplificazione al quale mirava l’adozione delle nuove normative”. E “quale tipo di assistenza e quali strumenti facilitativi intende introdurre affinché gli uffici competenti possano accordarli a chi desidera avviare un’attività, e in particolare ai più giovani o a quelli che si affacciano per la prima volta al mondo dell’impresa”.

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