Tra ASES e FULC-CSU continua il botta e risposta a mezzo stampa. Alla nota del sindacato sulla crisi del settore edile a San Marino e, soprattutto, sulle sue vere o presunte distorsioni, l’Associazione che rappresenta il settore risponde alle accuse.
SAN MARINO – Tra ASES e FULC-CSU continua il botta e risposta a mezzo stampa. Alla nota del sindacato sulla crisi del settore edile a San Marino e, soprattutto, sulle sue vere o presunte distorsioni, l’Associazione che rappresenta il settore risponde alle accuse chiedendo di evitare generalizzazioni.
“Esistono alcuni casi che nonostante le imprese abbiano lavoratori in cassa integrazione, siano obbligate a reperire maestranze forensi perché mancanti nel nostro territorio, ad ogni modo, l’ufficio preposto dovrebbe di suo verificare che non ci siano distorsioni o pratiche scorrette in riguardo, inoltre non è assolutamente vero che le tante imprese oneste associate all’ASES abbiano il tempo di pensare a come aggirare le leggi per non rispettare le regole”.
“La CSU – prosegue la nota – non ha ancora compreso che fare polemica e rivoluzioni di piazza non serve a nulla, noi abbiamo più volte pregato per una coesione di parti, ma prima siamo stati attaccati dalla Cdls, poi dalla FULC-CSU: possibile che l’unico sindacato ad avere idee progressiste sia l’ultimo arrivato? Questa è la dimostrazione che il Paese ha bisogno di un grande rinnovamento, e non solo politico”.
Per ASES dunque è giunto il momento di smettere di polemizzare e di lasciare da parte le bandiere e le associazioni di appartenenza. E gli edili rilanciano: “Occorre un Governo di unità nazionale, in cui le migliori persone di ogni colore possano dare il massimo per il nostro Paese”.