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Anis al sindacato: i danni dello sciopero

da Redazione

SAN MARINO – Le imprese sammarinesi stanno vivendo una fase molto critica e le notizie che trapelano in questi giorni circa l’inasprimento della mobilitazione, che il sindacato intende attuare ci lascia perplessi e desta ancor più preoccupazione.

In un momento così difficile San Marino dovrebbe reagire come sistema, affrontando i problemi con coerenza, serietà e spirito propositivo. Se in quest’ottica lo sciopero generale annunciato dalla CSU servisse per dimostrare il grande disagio di tutto il Paese nei confronti del blocco delle relazioni con l’Italia, ANIS non avrebbe nulla da obiettare. È chiaro tuttavia che in questa fase così difficile per le nostre aziende anche lo sciopero generale è un problema in più.

Purtroppo poi si sta parlando di scioperi zonali, di azioni azienda per azienda. Iniziative insensate e gravissime, che oggi rappresenterebbero un vero e proprio suicidio per l’economia di San Marino.

Poiché la CSU nella sua nota di ieri ha tirato in ballo ANIS dando la notizia di una nostra presunta marcia indietro sulle disponibilità precedentemente espressa sul recupero dell’inflazione, siamo costretti a smentire il sindacato in quanto tale disponibilità, da parte nostra, non è mai venuta meno: ANIS mantiene sempre la parola. Piuttosto è il sindacato che, nonostante l’impegno da parte nostra profuso in numerosi incontri ufficiali, non ha mai fatto una proposta, non ha dimostrato la benché minima volontà di cambiamento.

La disponibilità al dialogo da parte della nostra associazione c’è ed è cosa nota. Siamo i primi a volerci sedere attorno ad un tavolo per progettare il cambiamento. Poiché non ci si può nascondere dietro ad un dito, le regole vanno cambiate. Questo ovviamente non mette in discussione i diritti dei lavoratori, ma non si può più pensare di fare impresa con le regole di trenta e più anni fa, e di conseguenza, di mantenere i posti di lavoro.

ANIS

 

 

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