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San Marino, il Segretario al Lavoro Mussoni incontra anche il sindacato

da Redazione

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Dopo le categorie economiche anche il sindacato. Continua il ciclo di incontri ufficiali del neo Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni. Che ieri ha incontrato i vertici della CSdL.

Francesco_Mussoni_WTCSAN MARINO – Dopo le categorie economiche anche il sindacato. Continua il ciclo di incontri ufficiali del neo Segretario di Stato al Lavoro, Francesco Mussoni (nella foto). Nell’incontro con la delegazione della CSdL, avvenuto ieri, si è ragionato sui tanti – troppi – problemi che attanagliano il Paese, con crisi che ha portato all’aumento della disoccupazione, alla chiusura di diverse aziende e al forte ricorso alla cassa integrazione. La CSdL ha rinnovata la richiesta di un progetto complessivo di rilancio e ricollocazione dell’intera economia sammarinese, che deve poggiare sull’economia reale, sulla qualità dei prodotti e servizi, sulla formazione dei lavoratori, su un sistema normativo pienamente trasparente e allineato agli standard internazionali.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle relazioni con l’Italia e dell’urgenza di sottoscrivere gli accordi quanto prima, introducendo – questa la richiesta del sindacato – lo scambio automatico di informazioni fin da subito. La CSdL ha ribadito inoltre la necessità di entrare nell’Unione Europea. Al Segretario di Stato è stata rinnovata la richiesta di cancellare o modificare i punti più iniqui della finanziaria, sui quali si è svolto lo sciopero generale e su cui la CSU, che ha raccolto oltre 7mila firme a sostegno delle proprie posizioni, sta proseguendo la mobilitazione da diversi mesi.

Uno degli obiettivi prioritari sono i contratti di lavoro, ha ribadito la CSdL, che devono essere rinnovati anche in tempo di crisi. È proprio in questi periodi di difficoltà che vanno maggiormente accresciute le tutele dei lavoratori, e non il contrario, come vorrebbero le associazioni di categoria. Tutti i lavoratori dipendenti sono senza contratto; tra questi, i dipendenti dell’industria lo sono ormai da due anni e mezzo.

È stata quindi riproposta la problematica della tassazione dei lavoratori frontalieri, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Segretario Mussoni che – all’indomani del suo insediamento – ha definito questa tassa iniqua. Gli è stato chiesto di tradurre le sue parole in un’azione immediata. Se c’è una reale volontà, questa norma discriminatoria e razzista, che toglie una parte di retribuzione ai lavoratori non residenti, va cancellata senza nessun indugio.

Al Segretario di Stato, così come al suo predecessore, è stato chiesto di modificare la legge sugli ammortizzatori sociali, che ha finito per produrre problematiche quasi superiori ai suoi benefici, anche a causa del comportamento delle aziende, che non si assumono le dovute responsabilità verso lo Stato e la collettività.

In generale, è stata rinnovata la richiesta di rimettere in piedi un tavolo di concertazione per delineare le migliori strategie per il futuro del paese, consentendo alle forze sociali di portare il proprio contributo progettuale per impostare un nuovo modello di sviluppo che riporti fiducia nei lavoratori, nei giovani e nei cittadini.

 

 

 

 

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