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Diario della crisi dell’8 aprile 2011

da Redazione

La crisi è anche un ombrellone e una sdraio. A Piazza Navona. Lunedì da tutta Italia a Roma i gestori degli stabilimenti balneari per protestare contro la messa all’asta dal 2015 delle spiagge sollecitata dall’Ue.

Da San Marino Fixing oggi in edicola

di Saverio Mercadante

La crisi è anche un ombrellone e una sdraio. A Piazza Navona. Lunedì da tutta Italia a Roma i gestori degli stabilimenti balneari per protestare contro la messa all’asta dal 2015 delle spiagge sollecitata dall’Ue. Sempre lunedì il prezzo dell’oro vola sopra quota 1.450 dollari l’oncia e tocca il nuovo record storico a 1.450,14 dollari. Dietro il rialzo i timori di una ripresa dell’inflazione e il downgrade del Portogallo: Moody’s ha tagliato il rating del Portogallo portandolo a Baa1 da A3.

La situazione è così sulla soglia del precipizio che persino le stesse banche portoghesi non ne vogliono sapere di acquistare i titoli di stato del paese.

I principali istituti non compreranno titoli del debito pubblico nei prossimo mesi e hanno invitato il governo a richiedere un prestito a breve, che copra il fabbisogno finanziario fino alle elezioni del 15 giugno.

“Se qualcosa dovesse succedere in Arabia Saudita il petrolio salirà a 200-300 dollari. Non dovrebbe capitare a breve, ma chi si sarebbe mai aspettato quanto avvenuto in Tunisia?”, ha osservato sempre lunedì l’ex ministro del petrolio saudita, lo sceicco Zaki Yamani a margine di una conferenza al Centre for Global Energy Studies (CGES) presieduta dallo stesso ex ministro del petrolio saudita.

Sempre lunedì, ma in tarda serata, un esodo annunciato dal vecchio cuore dell’America.

Detroit, un tempo simbolo dell’industria dell’auto americana, ha perso un quarto dei suoi abitanti nell’arco di dieci anni. I dati del Censimento 2010 indicano una cifra pari a 713.777 residenti, il livello più basso del secolo.

Il centro urbano sede delle tre sorelle Chrysler, Ford e General Motors ha subito un esodo di massa della popolazione a partire dal 2000: quasi 240.000 persone hanno lasciato la città.

Se nel 1950 Detroit aveva 1.8 milioni di abitanti ed era la quarta città degli Stati Uniti, oggi è solo 18°. Solo New Orleans ha perso più abitanti.

 

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