SAN MARINO – Tra i due litiganti, il terzo gode. Cassa di Risparmio e Banca di San Marino, le due banche più importanti del Titano, si erano accapigliate – per modo di dire – per l’acquisizione di Banca Agricola. Ma alla fine è spuntato l’Istituto Bancario Sammarinese ed ha sparigliato il mazzo. L’accordo con Unicredit è cosa praticamente fatta, ciò che manca è il via libera da parte di Banca Centrale.
IBS – o meglio la Demas SA, la società di diritto lussemburghese che detiene più di tre quarti (il 77%) del pacchetto di IBS – si appresta ad acquisire l’85,35% del gruppo BAC, ovvero la quota di maggioranza attualmente detenuta da Unicredit, che da mesi ha messo in vendita la propria banca sammarinese in considerazione (anche) dei chiari di luna così poco semplici da gestire nei rapporti tra banche italiane e istituti di credito del Titano; la solita storia, insomma.
Per poter suggellare l’acquisizione Istituto Bancario Sammarinese dovrà provvedere ad un aumento di capitale (attualmente la quota è di 20 milioni, ne servono oltre 60 per acquistare le quote detenute da Unicredit).
L’ipotesi prevista, poi, sarà quella di fondere i due istituti per dare vita ad un gruppo destinato a recitare un ruolo estremamente importante sul palcoscenico finanziario del Titano, con una stima di 2 miliardi di euro di masse gestite.