Home NotizieSan Marino Tagliaferro (BSM): Sì a nuovi player italiani, ma in reciprocità

Tagliaferro (BSM): Sì a nuovi player italiani, ma in reciprocità

da Redazione

BSM_6Vincenzo Tagliaferro (Banca di San Marino)
su Banca Agricola Commerciale e IBS:
Contenti per l’operazione ma non per
per i 40 dipendenti considerati in esubero

BSM_6SAN MARINO – A latere della presentazione del primo fondo pensione contrattuale sammarinese, Vincenzo Tagliaferro, Direttore Generale di Banca di San Marino (nella foto), ha parlato anche di attualità. “Nuovi player significa maggior concorrenza. Noi, in BSM, abbiamo confermato a tempo indeterminato i lavoratori che avevano un contratto a tempo determinato”. Sulla questione BAC (ricordiamo che Unicredit ha firmato l’accordo per la cessione della partecipazione pari a circa l’85% del capitale di Banca Agricola Commerciale della Repubblica di San Marino a Demas, società di diritto lussemburghese che detiene circa il 77% del capitale di Istituto Bancario Sammarinese, ndr), il Direttore Generale ha sottolineato una certa approvazione. “Siamo abbastanza contenti, anche se non fa piacere leggere su alcuni giornali che la BAC ha circa 40 dipendenti in esubero. Spero che tutto si sistemi con gli ammortizzatori sociali italiani”. Per quel che concerne il futuro delle fiduciarie e delle finanziarie, Tagliaferro ha voluto rispondere a titolo personale. “Guai a quelli che vogliono essere più realisti del re. Non si può recuperare in un giorno tutti gli anni di difficoltà. Se dobbiamo adeguarci agli standard europei, dobbiamo farlo: non possiamo rimanere un’isola. Siamo circondati da un unico confine. Faccio il banchiere da molti anni, e non possiamo pensare ad una piazza finanziaria. Dobbiamo essere in armonia con il mondo. Certo, occorrono tempi lunghi: bisogna sviluppare gli aspetti in maniera dettagliata, però la strada da seguire è quella”.

Per Tagliaferro “San Marino non è un covo di malfattori. Banca di San Marino è un esempio. In un Paese piccolo la debolezza è più evidente, però vorrei ricordare che anche l’Italia non è vergine dal punto di vista finanziario”. La mancanza di accordi rappresenta un pericolo. “Deve essere definito un accordo, e noi ci adeguiamo. BSM ha speso 500 mila euro per adeguare i propri sistemi alle misure di sicurezza richieste. Vogliamo essere un Paese pulito”. “Se le banche italiane vogliono operare sul Titano, anche quelle sammarinesi devono poter fare altrettanto in Italia. E anche le finanziarie”.

 

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