Home FixingFixing Rimini, dopo la caduta morbida una ripresa poco vivace

Rimini, dopo la caduta morbida una ripresa poco vivace

da Redazione

I dati del Rapporto sull’Economia di Rimini della Camera di Commercio. Dal mercato del lavoro arrivano i segnali più preoccupanti per questo triennio

RIMINI – Da Fixing oggi in edicola. Il Rapporto sull’Economia della provincia di Rimini 2010-2011 si contraddistingue quest’anno per il fatto che è strutturato, per la prima volta, a 27 comuni: da febbraio 2010, la Camera di commercio di Rimini ha pienamente assunto le funzioni amministrative di sua competenza nei confronti di imprese e cittadini dell’Alta Valmarecchia, accogliendo nel Registro delle Imprese di Rimini i dati relativi alle imprese dei sette comuni: un territorio ricco di storia, tradizione, cultura, imprese che, passando nel territorio provinciale di Rimini, porta con sé un importante valore aggiunto.

 

MERCATO DEL LAVORO

 

Nel 2010, in provincia di Rimini, ci sono stati 66.803 avviati (lavoratori che hanno instaurato almeno un rapporto di lavoro dipendente nell’anno), con un incremento rispetto al 2009 del 5,8%, e 104.507 avviamenti (numero dei rapporti di lavoro dipendente instaurati nell’anno), con un incremento rispetto al 2009 del 5,7%. E’ da specificare che il dato risente dell’ingresso dei 7 comuni dell’Alta Valmarecchia, di cui il sistema informativo Siler rileva i dati solo a partire dal 2010; tuttavia l’incidenza degli avviati ed avviamenti dei suddetti comuni sul totale provinciale è piuttosto limitato, per cui anche se si volesse effettuare una comparazione omogenea, non considerando tale area geografica nel 2010, vi sarebbe stato comunque un incremento, seppur inferiore (+3,1%, riguardo agli avviati e +3,5%, riguardo agli avviamenti). Il settore del turismo, inteso come alberghi e ristorazione, raccoglie il 47,6% degli avviamenti, e ciò conferma la forte propensione a questo settore dell’economia riminese; ovviamente ciò incide, da un lato, sul periodo di assunzione (si parla di “stagionalità” degli avviamenti, confermato dal fatto che tra aprile e luglio si sono verificati il 53% degli avviamenti totali e il 68% degli avviamenti del turismo) e, dall’altro, sul tipo di contratto (ben il 76,2% degli avviamenti risulta “a termine”).

 

CONGIUNTURA INDUSTRIALE

 

Il settore industriale in provincia di Rimini ha manifestato, nei primi nove mesi del 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009, un aumento della produzione dell’1,5%, del fatturato del 2,6% e degli ordinativi del 3,4%; tutte e tre le variabili considerate, quindi, mostrano nel 2010 un andamento crescente, dopo che l’anno 2009 si era contraddistinto, invece, per una forte diminuzione delle stesse. Tale incrementi risultano essere superiori a quelli fatti registrare in Emilia-Romagna (produzione: +0,9%, fatturato: +1,1%, ordinativi: +1,3%) e in Italia (produzione: +0,6%, fatturato: +0,4%, ordinativi: +1,1%).

 

IMPORT/EXPORT

 

Al 30/09/10, in provincia di Rimini, l’Import ammonta a 462.241.894 euro mentre l’Export fa segnare 1.152.067.659 euro: il saldo della bilancia commerciale risulta essere quindi ampiamente positivo facendo registrare nel periodo considerato un +689.825.765 euro. Il 99,1% delle esportazioni ed il 92,0% delle importazioni riguarda il settore di attività Prodotti delle attività manifatturiere. Il sottosettore principale, sia in termini di import che di export, è rappresentato dai Prodotti tessili e dell’abbigliamento (rispettivamente con il 24,2% del totale import e il 41,8% del totale export) mentre, per ciò che concerne il principale mercato di approvvigionamento e di sbocco, questo è costituito dai Paesi dell’Ue, i quali assorbono oltre la metà delle importazioni e delle esportazioni (rispettivamente il 53,9% delle importazioni totali e il 58,4% delle esportazioni totali). In termini di confronto temporale con il 30/09/09, al 30/09/10 sia l’import che l’export fanno segnare un forte incremento, rispettivamente del 40,0% e del 24,8%, in netta contrapposizione rispetto a quello che era successo nel 2009, dove la crisi del settore industriale aveva portato a variazioni percentuali negative considerevoli nel confronto con il 2008.

 

ATTIVITÀ ECONOMICHE

 

In provincia di Rimini le imprese totali attive iscritte al Registro Imprese, al 30/09/10, sono risultate essere 35.785, contro le 35.628 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento dello 0,4%, dato in controtendenza rispetto a quello fatto segnare al 3° trimestre del 2009, dove si registrava una lieve diminuzione, rispetto al 3° trimestre del 2008, del numero delle imprese attive. Il settore con il maggior numero d’imprese è il Commercio con 9.260 imprese (25,9% sul totale); seguono il settore delle Costruzioni con 5.656 imprese (15,8% sul totale), il settore Alberghi, Ristoranti e Bar con 4.672 imprese (13,1%), le Attività immobiliari con 3.080 imprese (8,6%), l’Industria manifatturiera con 2.890 imprese (8,1%) e l’Agricoltura con 2.852 imprese (8,0%).

 

SCENARI PREVISIONALI: 2013

 

Le forti difficoltà attraversate dall’economia italiana e internazionale nel biennio 2008-2009 hanno avuto ricadute anche nella provincia di Rimini, determinando un significativo calo del valore aggiunto delle attività economiche (-3,1%), e soprattutto del valore aggiunto del settore manifatturiero, anche se quest’ultimo, con una diminuzione del 6,8%, ha subito un contraccolpo relativamente meno pesante rispetto alla caduta registrata dall’industria manifatturiera regionale e nazionale (rispettivamente del -10,3% e -9,5%); ha subito maggiormente la crisi anche il settore terziario, che a Rimini riveste un’importanza strategica, con una flessione del relativo valore aggiunto del 2,3%, più pronunciata rispetto a quella media regionale e italiana, dove i cali sono risultati prossimi all’1,5%. Le previsioni, nel triennio 2010-2013, sono per una ripresa del valore aggiunto delle attività economiche, che crescerà ad un ritmo dello 0,5%, a fronte di una ripresa dell’1,2% attesa in Emilia-Romagna e dell’1,1% in Italia; la maggiore evoluzione spetterà al settore manifatturiero, che recupererà terreno a ritmi contenuti (2,1% in provincia rispetto al 2,5% a livello sia regionale che nazionale), mentre l’importante settore terziario aumenterà solo dello 0,4%, con un’evoluzione più sostenuta in regione e in Italia, dove gli incrementi saranno prossimi all’1,0%. Le esportazioni hanno subito un calo medio annuo del 13,4% nel biennio 2008-2009, perdita che si allinea a quella media regionale ed è poco più accentuata di quella italiana (-12,6%). Tra il 2010 e il 2013 l’export crescerà in provincia di Rimini dell’8,1%, acquisendo un ritmo di sviluppo maggiore rispetto a quello medio regionale e italiano, che si ferma poco al di sopra del 6%. Tali evoluzioni porteranno a favorire l’apertura della provincia sui mercati esteri, tanto dal lato delle esportazioni, la cui incidenza sul valore aggiunto complessivo (propensione all’export) salirà dal 18,3% del 2010 al 20,3% del 2013, quanto dal lato delle importazioni, la cui incidenza sul valore aggiunto complessivo (propensione all’import) salirà dal 7,4% del 2010 al 7,9% del 2013; per ciò che riguarda la propensione all’export, questa crescerà, ad un ritmo più sostenuto, anche in Emilia-Romagna (dal 32,5% del 2010 al 37,2% del 2013) e in Italia (dal 22,6% del 2010 al 25,6% del 2013). Gli effetti della crisi economica si sono riflessi in una caduta occupazionale che Rimini ha subito con maggiore ritardo rispetto alla media regionale e nazionale. Nel 2008-2009 l’occupazione in provincia ha continuato a crescere, benché decelerando rispetto al precedente quinquennio (da 2,0% a 0,7%), quando già in regione e in Italia l’occupazione subiva una caduta media annua, rispettivamente dell’1,0% e dell’1,5%. Nonostante la ripresa economica attesa nel 2010-2013, nel mercato del lavoro riminese molti settori evidenzieranno una riduzione della domanda di lavoro, che si mostrerà più intensa nell’edilizia, dove il calo di occupati sarà del 2,3% e nelle attività di intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari e imprenditoriali (-1,6%). Si allinea alla media provinciale la perdita di occupati nell’industria (-0,5%), mentre è contenuto il calo delle altre attività di servizi (-0,2%). Al 2013 le flessioni occupazionali porterebbero il tasso di disoccupazione al 9,3% dall’8,8% del 2010, evidenziando un valore superiore a quello dell’Emilia Romagna che si ferma al 6,5% (dal 5,8% del 2010) e allineata alla media italiana (9,4% nel 2013).

 

IN CONCLUSIONE

 

Rimini ha registrato una caduta relativamente più contenuta della media regionale e nazionale nel 2008-2009, ma sta sperimentando un recupero meno vivace del valore aggiunto delle attività economiche specialmente nel terziario, che detiene un’elevata importanza in provincia, mentre l’industria manifatturiera tiene maggiormente il passo con la regione e l’Italia. Dal mercato del lavoro arrivano i segnali più preoccupanti per questo triennio, attribuibili, da un lato, al calo della domanda di lavoro, dall’altro, ad un forte aumento della disoccupazione, che porta Rimini ad avere un relativo tasso di disoccupazione piuttosto elevato.

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