Avinash Kaushik, l’Evangelista di Google Inc; Rand Fishkin, CEO (Chief Executive Officier) e co-fondatore di “SEOmoz”; Marcus Tandler e Niels Dörje, soci della Tandler & Dörje Partner; Paolo Zanzottera, amministratore delegato di Shinistat. Grande successo per “Be Wizard 2011”: quasi 600 partecipanti all’evento. L’importanza dei video messi in Rete.
di Alessandro Carli
SEO, web analytics, video, marketing. Raccontato da occhi giovani, quelli dei relatori del “Be wizard 2011”: professionisti che vivono ogni giorno l’evoluzione e le nuove traiettorie della Rete. SEO, web analytics, video, marketing. Sono le parole-chiave per il business online, per il mondo del 2.0. Per quell’universo fatto di marketing sulla Rete, scommesse e investimenti, territori digitali, piazze, borse, business. Strategie di uno scenario mondiale che è nuovo solamente quando viene presentato, e che già dopo poco tempo diventa “passato”. Traiettorie di futuro, di numeri e analisi, che hanno lanciato nel firmamento della Rete professionisti come Avinash Kaushik, l’Evangelista di Google Inc; Rand Fishkin, CEO (Chief Executive Officier) e co-fondatore di “SEOmoz”; Marcus Tandler e Niels Dörje, soci della Tandler & Dörje Partner; Paolo Zanzottera, amministratore delegato di Shinistat. Al centro della due giorni organizzata da Titanka! all’interno del Best Western Palace Hotel di San Marino, l’azienda. L’impresa che cerca su Internet nuovi ampliamenti, nuovi modi di fare business, di presentarsi con appeal. Un tema che ha avuto una risposta quasi impressionante: oltre 550 persone (sold out) hanno seguito con interesse e partecipazione gli interventi degli oltre 20 relatori. Avinash Kaushik – l’Evangelista di Google Inc. – ha fondato www.groupon.com. “In soli sei mesi, abbiamo ricevuto visite da ben 29 Paesi nel mondo” ha sottolineato. Primo esempio e modello assoluto per tutti i siti di gruppo d’acquisto oggi presenti on line, ha fruttato a Kaushik un milione di dollari in tempi rapidissimi. “E’ questa la vera, grande forza di Internet – ha spiegato alla platea Avinash -. Ma è assolutamente fondamentale che alla base ci sia sempre un’attenta e approfondita analisi dei dati di traffico. La metrica fondamentale per qualsiasi sito è la fedeltà dei visitatori, ma ogni sito ha esigenze uniche e proprie perché ogni visitatore è unico e ha esigenze proprie. Diventa così fondamentale chiedersi perché gli utenti visitano un sito, cosa cercano e se il sito è in grado di completare il motivo per cui è stato visitato, perché chi naviga sa cosa vuole e deve trovarlo facilmente e velocemente con le sue azioni. La Rete contiene una mole di dati enorme: è fondamentale restringere la rosa e focalizzasi solo su quello che aumenta il business per ogni singolo sito. Gli indicatori sono diversi: dal numero di visite, alla provenienza degli accessi, all’esame dei siti da cui arriva il traffico, alle keyword che funzionano meglio e che vengono più digitate nella query, fino all’analisi del tasso di conversione e altro ancora…”. L’analisi della concorrenza (benchmarking competitivo) su internet è una fase fondamentale in un progetto di web marketing. Come riveste un ruolo fondamentale, ha evidenziato Avinash, “la fedeltà dei visitatori. L’azienda deve porsi tre domande: perché, tu utente, sei qui? Sei riuscito a fare quello che volevi? Che problemi hai incontrato? E’ importante riuscire a creare una sorta di comunicazione tra l’azienda e l’utente”. Per l’Evangelista di Google, Twitter e i social network giocano un peso strategico: “Amplificano il messaggio e misurano il tasso di conversione”. Marcus Tandler e Niels Dörje, soci della Tandler & Dörje Partner, società di marketing online con sede in Germania, si sono soffermati sul Seo, tutte quelle attività finalizzate ad aumentare il volume di traffico che un sito web riceve dai motori di ricerca. Tali attività comprendono l’ottimizzazione sia del codice sorgente della pagina, sia dei contenuti. Contenuti che, oggi, fanno rima con testi e immagini. Ecco le soluzioni dei due giovani professionisti. “Le ricerche hanno valori ben definiti. Google preferisce quelle orizzontali a quelle verticali. Ma state attenti anche al peso e al formato: una foto piccolissima non viene presa in considerazione”. Marcus Tandler e Niels Dörje poi si sono spostati sul sito dell’azienda: “Ogni pagina che si trova all’interno di un sito deve essere raggiungibile in soli tre click”. Lo spunto lanciato dai due giovani – quello della prevalenza delle immagini rispetto ai video – ha spianato la strada a Paolo Zanzottera, amministratore delegato di Shinistat, unica piattaforma di riferimento per Audiweb. “Per i filmati, vale la regola dei 10 secondi. L’azienda si gioca tutto in questo arco di tempo”. Se il messaggio non arriva, il video ha fatto ‘buco’. Già, ma come si fa a creare un video che sappia lasciare il segno? Per Zanzottera è necessario “pensare all’ouverture come se fosse la fine. Fate attenzione alla durata: non deve superare il minuto. Per riuscire a ‘scalare’ le classifiche sui motori di ricerca, è importantissimo il titolo e la descrizione. I video sono molto efficaci: gli utenti ricordano il 50% di ciò che vedono e sentono”. Infine, i contenuti: “Meglio quelli divertenti ed emozionanti: dovete far emozionare l’utente”. Per Rand Fishkin, CEO SEOmoz, “attualmente con Twitter e Facebook le relazioni sono ovvie e evidenti. Link ‘twittati’ o ‘shared on’ Facebook possono influenzare i risultati nella SERP in Google allo stesso modo dei link, link popularity. Per questo motivo, avere un’ottima comprensione dei movimenti dei social e di dove ci condurranno, è in questo momento una prerogativa per chi lavora nel SEM”. Google ha aggiornato il proprio algoritmo per premiare i siti con contenuti di qualità. La domanda è: cosa significa esattamente contenuti di qualità. In questo caso, ha raccontato Fishkin, “Google sembra stia misurando i dati provenienti dalle valutazioni qualitative delle persone (essenzialmente valutando e tracciando i casi in cui le persone mostrano di apprezzare un contenuto), come fossero dati di consumo provenienti da altri che già conosciamo come il time on site, il click-through-rate, il search ‘success’ (se e quanto gli utenti sembrano soddisfati dal risultato ottenuto dalla ricerca o quanto invece escano delusi dal sito che stanno visitando e ritornino sul motore per tentare con un altro click)”.