Nonostante l’economia debole e le conseguenze della crisi, le famiglie continuano ad indebitarsi per comprare la casa: ma come gestirsi il mutuo?
Nonostante l’economia debole e le conseguenze della crisi, le famiglie continuano ad indebitarsi per comprare la casa: il mattone infonde fiducia e lo giudicano un bene di rifugio. Questo emerge dall’ultimo numero del “Report trimestrale – indicatori d’indebitamento, vulnerabilità e patologia finanziaria delle famiglie italiane” curato dall’Abi.
Un monitoraggio che consente di tenere sotto stretta osservazione l’indebitamento delle famiglie in un contesto congiunturale sfavorevole con analisi che hanno passato in rassegna molti indicatori in grado di segnalare le condizioni finanziarie delle famiglie. Essi sono: gli indicatori d’indebitamento, di vulnerabilità, la patologia finanziaria, la domanda e l’offerta di credito.
Il Report evidenzia come i finanziamenti per la casa continuino a crescere sia per effetto del calmieramento dei prezzi degli immobili a seguito della crisi, che dai bassi tassi d’interesse. In particolare, i prestiti per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti dell’8,3%. Ciò nonostante, il livello d’indebitamento delle famiglie resta contenuto rispetto al confronto internazionale. Basti pensare che il rapporto tra rata media sui mutui casa e reddito, pur se in crescita, si è mantenuto su livelli contenuti. Infatti, a giugno 2010, il complesso delle rate assorbiva il 5,2% del reddito delle famiglie italiane; un punto in più rispetto all’anno prima ma inferiore di oltre 2 punti rispetto al 2008. La maggior solidità delle famiglie italiane è anche la conseguenza di un’attenta politica di erogazione dei mutui da parte delle banche. L’incidenza del mutuo rispetto al valore dell’immobile è, infatti, pari al 65%, mentre nella media dell’area euro è del 79% (Germania 70%, Irlanda 83%, Spagna 72,5%, Francia 91%, Olanda 101%). Analizzando questo tipo di prestito, si scopre che si continuano a preferire i mutui a tasso fisso e, di conseguenza, è salito il tasso medio applicato dalle banche per il totale dei finanziamenti destinati all’acquisto di abitazioni che passa al 2,8% mentre ad ottobre era pari al 2,7% punti base.
Un aumento da attribuirsi alla crescita della quota dei finanziamenti a tasso fisso che, nel frattempo, è salito dal 21% al 26,5%.