Home FixingFixing “Potessi farei sparire il ministro Tremonti…”

“Potessi farei sparire il ministro Tremonti…”

da Redazione

Oggi vogliamo parlare dei maghi, dei maghi “buoni”, quelli che ci fanno divertire. E lo facciamo con il Mago Gabriel, che ogni anno è protagonista del Festival Internazionale della Magia di San Marino. Che a Fixing racconta quello che tutti i sammarinesi gli chiedono: ‘fai sparire Giulio Tremonti!’…

Verso il Festival della Magia
di San Marino: intervista
al Mago Gabriel

 

di Loris Pironi

SAN MARINO – Guardare il mondo con gli occhi di un bambino e stupirsi di fronte a ciò che non si conosce. Ciò che non si capisce. È questo probabilmente che da sempre assicura la fortuna e la celebrità dei maghi. Dove per maghi ci riferiamo ai prestigiatori, agli illusionisti perché mentre loro regalano gioia e meraviglia al loro pubblico (composto peraltro anche da insospettabili…) ci sono altri sedicenti maghi che si arricchiscono sulle disgrazie altrui.
Ma oggi vogliamo parlare dei maghi “buoni”, quelli che ci fanno divertire. E lo facciamo con il Mago Gabriel che ogni anno è protagonista del Festival Internazionale della Magia di San Marino, un appuntamento che porta sul Titano alcuni dei più quotati maghi internazionali. Quest’anno – facciamo un piccolo inciso – il Festival è in programma il 12 marzo al Teatro Nuovo di Dogana e vedrà come superospite niente meno che Silvan, il numero uno in Italia e forse in tutta Europa.
Allora è proprio vero: l’uomo ha bisogno dell’elemento magico…
“È così, l’uomo ha proprio bisogno di avere a che fare con l’elemento fantastico, quasi fosse una dimensione parallela in cui rifugiarsi. È una necessità umana naturale, che esiste da sempre. È un po’ come il bambino che crede in Babbo Natale e che, quando diventa grande, ha bisogno di sostituirlo, trovando rifugio in questa dimensione fantastica per riuscire ad evitare, per qualche tempo, tutte quelle questioni che ci assillano quotidianamente”.
Cosa s’intende esattamente per magia?
“Noi diciamo impropriamente magia per definire l’arte magica dell’illusionismo, dei giochi di prestigio, che si avvale di ‘trucchi’, artifizi tecnici psicologici meccanici elettronici chimici per creare l’illusione di far diventare reali cose impossibili. Ma se la magia dà parvenza di realtà a cose impossibili, chi va a vedere uno spettacolo lo sa benissimo, paga per essere ingannato, sa che non è possibile ma ha bisogno di crederlo. E poi in fondo è bello pensare ad un mago come a qualcuno capace di risolvere i problemi”.
C’è poi l’altro aspetto, quello negativo. Quello che gli stessi maghi, da Houdini in poi, hanno sempre contrastato. I maghi-stregoni, quelli che non si esibiscono ma raggirano la gente.
“Sì, ci sono i maghi che dicono di essere capaci di prevedere il futuro, di farti trovare l’amore o, peggio ancora, che si dicono in grado di guarire malattie che la medicina ufficiale ritiene incurabili. C’è chi ci specula approfittando della credulità delle persone, credulità che spesso scaturisce dalla situazione precaria in cui queste persone si trovano. E molti maghi sono in prima linea per contrastare questi truffatori. Io stesso, qualche anno fa, ho messo in palio 50 mila euro: li avrebbe vinti chi mi dimostrava di possedere un potere paranormale che non avrei potuto dimostrare. Beh, a parte qualche minaccia anonima, non si è fatto avanti nessuno. Quei 50 mila euro erano più sicuri che se li avessi depositati in banca, ma ho rischiato, come mi hanno rimproverato i miei familiari e altri amici maghi. Ho rischiato, perché dare fastidio a queste persone che non hanno scrupoli è pericoloso”.
Quali sono le branche dell’arte magica?
“C’è la manipolazione, dovuta esclusivamente alla grande abilità di mano: un maestro della manipolazione è il grande Silvan che tra qualche giorno vedremo al Festival Internazionale della Magia di San Marino. Poi ci sono le grandi illusioni, tutti quegli effetti che si hanno utilizzando oggetti di grandi dimensioni o coinvolgendo persone e animali: gli esempi più classici sono la donna tagliata a pezzi o trasformata in leone, la levitazione, gli scambi di persona. C’è quindi la magia generale, che comprende giochi di carte, corde, foulard, anelli, liquidi e quant’altro. E infine c’è il mentalismo, che è una branca molto particolare dell’arte magica, che si avvale di artifizi soprattutto psicologici per creare l’impressione di poter leggere la mente, prevedere il futuro, influenzare una persona, come faceva Uri Geller con la piegatura dei metalli. Io ad esempio sono soprattutto un mentalista”.
Ogni anno, prima del Festival, il Mago Gabriel è protagonista di esperimenti al limite.
“Giovedì 10 marzo alle 11 a Torraccia mi farò incatenare con delle solide grosse catene al collo, alle mani e ai piedi e verrò posizionato in un grosso imballaggio di legno. Avrò a disposizione soltanto tre minuti di tempo per liberarmi perché la cassa è minata, una bomba controllata con un timer. Ad assisterci ci saranno gli esperti della ditta Scarpato di Rimini, famosa in tutto il mondo per i fuochi artificiali. Ecco, questo è un esperimento di escapologia, l’arte di scappare, resa famosa da Houdini”.
Quali sono le domande delle persone comuni ad un mago?
“Beh, ad esempio quello di fare apparire dei soldi oppure di fare sparire qualcuno”.
La classica suocera?
“No, il più delle volte è l’autorità, anche il capoufficio. Diciamo che questa domanda mi è stata rivolta anche in ambito istituzionale… Potessi far sparire qualcuno adesso, lo dico in confidenza, farei volentieri sparire il Ministro Tremonti. Ecco, questo fra l’altro mi viene chiesto molto spesso ultimamente. Però lo farei in simpatia e col massimo rispetto per la persona e per la parte politica, ma solo perché a San Marino voglio bene e vorrei che la situazione con l’Italia tornasse finalmente normale”.

 

 

 

IL FESTIVAL DI MAGIA DI SAN MARINO


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