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Fronte comune per la franchigia

da Redazione

Si sentono così i lavoratori frontalieri: come tuffati nel vuoto, in caduta libera. Ecco allora che i frontalieri di Ventimiglia e quelli di Rimini hanno creato un filo diretto, spontaneo. Perché la situazione può fare meno paura se non la si affronta da soli. Anticipazione da Fixing oggi in edicola.

SAN MARINO – Si sentono così i lavoratori frontalieri: come tuffati nel vuoto, l’aria che ti comprime i polmoni, la sensazione di essere abbandonati a se stessi. Una caduta libera che fa meno paura se non la si affronta da soli. Ecco dunque che tra i frontalieri che da Ventimiglia prendono la strada di Montecarlo e quelli che tutti i giorni varcano il confine del Titano, spontaneo, si è creato un filo diretto per cercare di salvare la franchigia. Sabato doppia assemblea, in collegamento streaming.

 

SABATO LA DOPPIA ASSEMBLEA

Un ponte di solidarietà sabato mattina collegherà la frontiera francese con la frontiera sammarinese. I frontalieri italiani che lavorano in Francia e a Montecarlo e quelli che lavorano a San Marino, alla stessa ora, alle 10, hanno convocato due assemblee a Rimini e a Ventimiglia per protestare contro il taglio del bonus fiscale di 8.000 nel decreto mille proroghe. Le assemblee valuteranno una serie di iniziative da intraprendere nei prossimi mesi. Un’altra mazzata per i frontalieri sammarinesi dopo la “supertassa razzista” sulle buste paghe dei soli lavoratori italiani che va a incidere pesantemente soprattutto sui bassi redditi da 1.500 a 1.800 euro. Un salasso che arriva sino a duemila euro. Una follia, alla quale si aggiunge l’altra bastonata del governo italiano. La legge finanziaria del 2002 aveva attuato la “mini riforma”, elaborata dal primo Governo Prodi, che assoggettava il reddito dei frontalieri al pagamento delle imposte in Italia, fatti salvi gli eventuali accordi bilaterali contro le doppie imposizioni. A fronte di questa tassazione, lo Stato italiano concedeva ogni anno, con la Finanziaria, un bonus fiscale di 8.000 euro ai soli lavoratori frontalieri (quindi pensionati esclusi) da dedurre dall’imponibile.
Ora non è più così. Il decreto mille proroghe del 2011 ha escluso per il 2012 il rinnovo del bonus fiscale.
“Sarà un’assemblea pubblica – afferma da Ventimiglia Roberto Parodi, esponente del FAI, Frontalieri Autonomi Intemeli, – alla quale non sono stati invitati esponenti politici per evitare qualsiasi strumentalizzazione. Solo i sindaci e i rappresentanti degli enti locali. Con il sindacato non ci sono rapporti poiché non possono intervenire in terra straniera. Anzi sono ci forti divergenze come, per esempio, sull’estensione del bonus fiscale ai pensionati frontalieri. Loro sono assolutamente contrari”.

(…)

 

L’articolo completo su San Marino Fixing n. 10, da oggi in edicola

 

Su Fixing anche la tabella, elaborata dal FAI Frontalieri,
per calcolare la "mazzata" se salta la franchigia

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