In attesa del primo decollo, in programma a fine marzo, abbiamo intervistato Massimo Vannucci, vicepresidente di Aeradria: “Nel 2012 avremo anche Bruxelles e Helsinki”. Intanto la storia dell’aeroporto internazionale di Rimini e della Repubblica di San Marino “Federico Fellini” è stata celebrata in un libro edito da Raffaelli.
di Alessandro Carli
Il gate si sta chiudendo. Ultima chiamata, o quasi. Intanto il countdown è iniziato: manca infatti meno di un mese al primo decollo del vettore Wind Jet, che si è spostato – non sena polemiche – da Forlì a Rimini. A fine marzo infatti l’aeroporto internazionale di Rimini e della Repubblica di San Marino “Federico Fellini” incesellerà un altro diamante dell’aria, che di fatto andrà a rafforzare l’offerta dello scalo romagnolo. E che potrebbe far transitare, entro il prossimo lustro, un flusso di passeggeri di spessore. Insomma, Rimini ha deciso: non lascia ma raddoppia, anzi. Dopo aver registrato, solo pochi mesi fa, il mezzo milione di viaggiatori in un anno solare, la prua si dirige verso il tetto del milione di passeggeri. Un numero sino a qualche anno fa impensabile: per tornare al superamento del muro, bisogna fare una capriola nel passato e tornare ai primi anni Settanta, più precisamente al 1971 (547.979 passeggeri) e all’anno successivo, il 1972, quando venne marcato il record di 558.000 passeggeri. Sulla scia di quanto affermato a inizio novembre dal Presidente di Aeradria, Massimo Masini (“Operazione 500.000 compiuta. Avanti tutta, abbiamo risultati più ambiziosi da realizzare”) e in attesa della prima chiamata al gate che porterà i passeggeri dentro l’aereo della compagnia siciliana Wind Jet, abbiamo sentito Massimo Vannucci, vicepresidente di Aeradria, la società che gestisce il “Fellini”.
Cosa apporterà l’arrivo di Wind Jet a Rimini?
“Puntiamo a consolidare alcune destinazioni collegate con la compagnia, ad esempio la Sicilia e l’Europa, con l’aggiunta di nuove località. Attraverso Wind Jet, oltre a Catania e Palermo, sarà possibile volare a Praga, Kiev, Bucarest, Mosca, San Pietroburgo, Colonia/Bonn, Amsterdam, Berlino e Copenhagen, oltre che a Sharm El Sheikh. Ma stiamo lavorando anche su altre mete”.
Lo scorso 3 novembre il “Federico Fellini” ha abbattuto il muro dei 500mila passeggeri (in un anno solare) per la terza volta nella sua storia. Con l’arrivo di Wind Jet, quale sarà il prossimo obiettivo per quel che concerne il traffico?
“Entro il 2011 l’obiettivo è quello di raggiungere una quota compresa tra i 900 mila e un milione di passeggeri, per poi alzare l’asticella, nel giro di due, tre anni, attorno al milione e duecentomila, milione e trecentomila passeggeri. Numeri che anni fa avevano fatto storcere il naso a qualcuno, ma che oggi crediamo siano assolutamente alla portata dell’aeroporto internazionale di Rimini e della Repubblica di San Marino. Anche perché stiamo trattando anche altre destinazioni, che possono implementare i flussi”.
Ci può anticipare qualcosa in merito?
“Nel 2012 vorremmo collegare Rimini a due capitali europee che non sono ancora inserite nel ventaglio di offerte: Bruxelles e Helsinki. Ci stiamo lavorando: contiamo di riuscire ad avere anche queste due città”.
L’aeroporto in un libro Rimini ha gli occhi verso il futuro, ma non dimentica il passato. Nei giorni scorsi è stato presentato “Aeroporto Internazionale Rimini – San Marino ‘Federico Fellini’, 1958-2008”, l’opera a firma di Mario Pari, già Presidente e Direttore generale di Aeradria Spa, società di gestione dello scalo romagnolo, prodotta dalla stessa Aeradria per i tipi della Raffaelli Editore Rimini. L’opera, articolata in due volumi, ripercorre cinquant’anni di storia attraverso le modificazioni storico-economiche del mercato e dell’organizzazione aeroportuale dagli albori della Società di gestione all’avvento delle compagnie aeree low cost. “Anche dalle analisi e dalle cose scritte e dette dall’autore – ha sottolineato Massimo Masini – si ricava la positività del lavoro in corso tra la Regione e le proprietà istituzionali degli aeroporti di Rimini e Forlì, circa l’opportuna e ormai inevitabile integrazione delle relative attività. Sempre dal lavoro di Pari si ricava, se ve ne fosse stato bisogno, il carattere essenziale e strategico del ruolo del mondo del turismo e di Riviera di Rimini Promotions a supporto dell’aeroporto”.