Il governo ha il preciso obbligo di fare delle scelte in tal senso, di farsele approvare dalla maggioranza che lo sostiene in Consiglio Grande e Generale e di cercare il consenso e l’approvazione della propria azione nei cittadini.
La nascita dell’UPR – Unione per la Repubblica, nuova formazione politica scaturita dalla fusione dei Democratici di Centro e dagli Europopolari, ha avuto almeno il merito di produrre tutta una serie di eventi a catena. Nuovi percorsi di aggregazioni, costituenti, appoggi esterni all’attuale maggioranza. Si assiste così alla grande corsa di quasi tutte le forze politiche verso il così detto centro. Con la Democrazia Cristiana che naturalmente si candida a essere il “centro del centro”. Risultato: la politica continua a produrre tutta una serie di movimentismi fini a se stessi che creano confusione nell’elettorato e che non danno risposte concrete ai problemi del Paese. Paese che in questo momento sta soffrendo enormemente. Il senso di smarrimento è palese. A oltre due anni dall’inizio della legislatura non è stata di fatto definita né una politica economica, fiscale, sociale ed estera. Il governo ha il preciso obbligo di fare delle scelte in tal senso, di farsele approvare dalla maggioranza che lo sostiene in Consiglio Grande e Generale e di cercare il consenso e l’approvazione della propria azione nei cittadini. E’ chiaro che fare delle scelte in un momento di difficoltà, può comportare il rischio dell’impopolarità, ma è necessario avere il coraggio di farle in conformità al mandato elettorale ricevuto. L’immobilismo non paga e non porta nessun beneficio alla collettività. Così come non pagano decreti improvvisati e leggi fatte male. Anzi questi sono più dannosi che utili. Il Consiglio Grande e Generale deve tornare ad avere la propria centralità nella vita del Paese. Troppi decreti delegati negli ultimi tempi. Troppe decisioni prese nelle riunioni del Patto delegittimando di fatto il parlamento. Troppo tempo perso. E’ tempo di riforme importanti, non solo enunciate in termini di principio, che dicono tutto e niente. Riforme che presuppongono però il coraggio di fare scelte, forse impopolari ma condivise anche con le forze che al momento sono all’opposizione e con le forze sociali. La cittadinanza e l’opinione pubblica devono essere necessariamente informate delle problematiche reali che sta vivendo la nostra piccola realtà e delle scelte che s’intendono fare per riformare il Paese. Se ci sono.
Alberto Rino Chezzi