Assolti, perché il fatto non costituisce reato, perché quel "rally non autorizzato" era più che altro una bravata, una ragazzata. Si è chiuso così, dopo cinque anni, un capitolo giudiziario che ha visto coinvolti, per sei lunghi anni, il pilota del motomondiale Alex De Angelis e altri personaggi noti in ambito motoristico sammarinese.
SAN MARINO – Assolti, perché il fatto non costituisce reato. Si è chiuso così, dopo cinque anni, un capitolo giudiziario che ha visto coinvolti, per sei lunghi anni, il pilota del motomondiale Alex De Angelis e altri personaggi noti in ambito motoristico sammarinese. L’accusa era quella di aver dato vita ad un rally non autorizzato su strada pubblica. Ad essere coinvolto, oltre De Angelis, anche Alessandro Broccoli, Fiorenzo Raschi e Ivan Casadei, tutti assolti, e Matteo Olei che invece è stato condannato a 5 mesi ma per altre imputazioni, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il Pm aveva chiesto una pena severa: 1 anno e 6 mesi di reclusione, istanza respinta dal giudice Daniele Paci.
I fatti risalgono al 2005 quando, a Maiolo, in Provincia di Pesaro-Urbino (allora), i cinque giovani sammarinesi si cimentarono in quella che secondo l’accusa era una sorta di gara rallistica sulla neve con tanto di testacoda ed evoluzioni analoghe. Evoluzioni fermate (peraltro a fatica) dalla Stradale, che identificò e denunciò le persone coinvolte. In tribunale a Pesaro si è svolto il processo che si è chiuso ieri con le quattro assoluzioni – la gara è stata evidentemente derubricata a bravata giovanile – e la condanna di Olei.