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Lavoratori Robopac, lettera ai Reggenti: Tutti preoccupati, frontalieri e non

da Redazione

In occasione della visita dei Capitai Reggenti ad alcune importanti realtà produttive sammarinesi, i lavoratori della Robopac hanno consegnato ai Capitani reggenti una lettera che si riporta integralmente.

SAN MARINO – In occasione della visita dei Capitai Reggenti ad alcune importanti realtà produttive sammarinesi, i lavoratori della Robopac hanno consegnato ai Capitani reggenti una lettera che si riporta di seguito.

 

“Eccellentissimi Capitani Reggenti, i lavoratori della Robopac desiderano portare all’attenzione delle massime cariche dello Stato la loro forte preoccupazione per le difficoltà che l’intero paese di San Marino sta attraversando, in questa fase tra le più problematiche e ricche di incognite della sua storia recente. Una preoccupazione che accomuna tutti i lavoratori, senza nessuna distinzione tra sammarinesi e frontalieri, tra operai e impiegati, nella ferma convinzione che anche le difficoltà si affrontano tutti insieme in un quadro di unità e solidarietà. La crisi economica ha prodotto effetti negativi sul mondo del lavoro e nella società, creando tra i cittadini e i lavoratori un senso di incertezza e di sfiducia nel futuro. Noi riteniamo che questo paese abbia le risorse e le capacità per superare la crisi e fare ripartire lo sviluppo. Però è necessario innanzitutto impostare politiche di equità e giustizia sociale, che purtroppo ancora non intravediamo. Anzi, la legge finanziaria ha introdotto una serie di misure che riteniamo essere inique e penalizzanti per i lavoratori, tra cui l’addizionale IGR, i pensionamenti forzati, la tassa sui frontalieri, i tagli alle retribuzioni dei lavoratori pubblici.

 

Uno dei fattori di maggiore preoccupazione di tutto il mondo del lavoro, è la crisi nei rapporti con l’Italia, che provoca forti difficoltà alle imprese anche nell’attività quotidiana, e rispetto a cui non si intravede una soluzione in tempi brevi. Tra gli effetti dalla mancata firma degli accordi contro le doppie imposizioni, vi è la stessa tassa sui frontalieri, che oltre a determinare una forte penalizzazione economica per i lavoratori non residenti, crea una ingiustificata sperequazione tra colleghi che svolgono le stesse mansioni lavorative, e rischia di alimentare un clima di contrapposizione tra sammarinesi e frontalieri che va assolutamente scongiurato. Raggiungere l’accordo contro le doppie imposizioni con l’Italia è di fondamentale importanza per tutto il paese; per ripristinare un clima di fiducia e collaborazione tra i due Stati; per ridare fiato all’economia, ripristinando normali relazioni tra le aziende sammarinesi e quelle italiane, favorendo nuovi investimenti produttivi; per risolvere le problematiche fiscali dei frontalieri, ma anche per consentire un giusto trattamento ai lavoratori sammarinesi, che sempre più numerosi si trovano a lavorare in Italia, determinando una sorta di frontalierato alla rovescia.

 

Solo affermando un sistema di collaborazione tra tutti i soggetti sociali, economici e istituzionali, basato sul confronto e sulla partecipazione alle scelte fondamentali per il paese, sarà possibile ricreare quel clima di coesione e responsabilità generale, indispensabile perché la Repubblica di San Marino riprenda a crescere su basi di equità, per raggiungere stabilità sociale e diffuso benessere per tutti. Infine, nel ringraziare gli Eccellentissimi capi di Stato per l’attenzione e la sensibilità dimostrata verso il mondo del lavoro, chiediamo alla suprema Magistratura dello Stato di farsi portavoce presso le istituzioni sammarinesi di questi sentimenti di preoccupazione dei lavoratori, ma anche della loro determinazione a superare le difficoltà, attraverso i valori dell’unità, della coesione e solidarietà. Con i sensi della più alta stima.

 

I dipendenti della Robopac

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