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La Cina tra Expo e commercio

da Redazione

Internazionalizzare guardando verso il punto in cui sorge il sole.

Sulla strada della seta, verso Damasco, fonte inesauribile di commercio ed export, ieri come oggi. Internazionalizzare guardando verso il punto in cui sorge il sole. Verso il Sol Levante, terra di opportunità per le imprese sammarinesi. Un tema rimarcato durante il forum “San Marino tra Oriente e Occidente. La competizione e le alleanze tra gli Stati” (all’evento, tra gli altri, anche l’ambasciatore della Cina popolare in Italia e a San Marino, S.E. Ding Wei, che ha rimarcato la solidità dell’amicizia tra la Cina e San Marino). La Cina però è stata, di recente, una preziosa vetrina per il Monte. Nel 2010 la Repubblica ha partecipato all’Esposizione Universale di Shanghai, che si è conclusa il 31 ottobre, ha rappresentato per il Titano una chiave importante per cercare di inserirsi in un mercato, commerciale e forse ancor più turistico, di grandissimo interesse, quello del lontano Oriente. “Uno dei nostri obiettivi era presentare, oltre al turismo, anche il Sistema Paese anche in termini economici e di trade, e direi che si siamo riusciti – ha raccontato il Commissario sammarinese per l’Esposizione Universale, Mauro Maiani a San Marino Fixing -. Le aziende che hanno creduto nell’Expo e sono state presenti a Shanghai hanno ottenuto dei grandi risultati, soprattutto in termini di comunicazione e di immagine. E ovvio che l’aspetto commerciale va valutato attentamente, ma se tutto il mondo era a Shanghai, è evidente che proprio qui, e non altrove, c’è il mercato del futuro, almeno per i prossimi 20 anni. Che fare allora per sfruttare questa opportunità? Occorre creare una base permanente e sviluppare una rete diplomatica e commerciale attiva e presente in Cina, sia a Pechino che a Shanghai. Non c’è altro mezzo che sviluppare le relazioni politiche per attivare gli scambi economici e commerciale in questo Paese dove tutto è deciso dal Governo, a livello centrale, e dove tutte le più grandi aziende, a partire dalle banche, sono statali”.

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