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Hosni Mubarak è fuggito “E’ a Sharm”. Ma resta il giallo

da Redazione

La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo e ha aperto la porta alla speranza in un cambiamento più rapido in Egitto: Hosni Mubarak non è più a Il Cairo. E’ fuggito con la famiglia a Sharm el-Sheikh. Ma resta il giallo.

IL CAIRO – La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo e ha aperto la porta alla speranza in un cambiamento più rapido in Egitto: Hosni Mubarak non è più a Il Cairo. “Abbiamo ricevuto conferme della notizia secondo la quale il presidente egiziano, Hosni Mubarak, sia effettivamente arrivato a Sharm el-Sheikh”. La notizia è stata confermata dalla tv satellitare ‘al-Arabiya’ e poi rimpallata rapidamente dalla Bbc, che cita diverse tv satellitari che a loro volta riprendono fonti locali. “Mubarak si trova ora in quella località – sostiene l’emittente – insieme ai suoi familiari. Erano partiti dall’aeroporto militare del Cairo questa mattina e sono arrivati da poco".
La notizia che il presidente egiziano Hosni Mubarak ha lasciato il Cairo, secondo quanto riferisce la Bbc, è stata confermata anche da diverse tv satellitari che citano fonti locali. Ma la sua fuga resta per il momento un giallo.
Mubarak ha abbandonato la capitale all’indomani del discorso in cui ha ceduto parte dei poteri al suo vice Omar Suleiman respingendo la richiesta di dimissioni, ma di certezze in Egitto, dopo 18 giorni di manifestazioni, ce ne sono ben poche.
Il leader dell’opposizione egiziana, il premio Nobel Mohammed ElBaradei, ha scritto su Twitter: “Entire nation is on the streets. Only way out is for regime to go. People power can’t be crushed. We shall prevail. Still hope army can join”, “Tutta la nazione è per strada. Per il regime il solo modo per venirne fuori è dimettersi. Il potere del popolo non può essere schiacciato, avremo la meglio”. Ma la strada è ancora lunga. E la speranza è che il peso dell’esercito inclini la bilancia dalla parte del popolo. Anche se per ora le forze armate hanno riconosciuto il passaggio dei poteri effettivi al vice presidente Omar Suleiman confermando "la necessità di riprendere ordinatamente il lavoro nelle installazioni governative e un ritorno alla vita normale, preservare gli interessi e la proprietà del nostro grande popolo".
Intanto la tensione resta alta. Le immagini che rimbalzano da piazza Tahrir sono impressionanti, la folla enorme è come una miccia accesa e la presa di posizione dell’esercito non è piaciuta. Il timore che la fase di transizione sia dolorosa e costellata di violenze oggi deve essere preso in seria considerazione.
 

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