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Wikileaks, in arrivo nuove rivelazioni sull’Italia e sul Premier Berlusconi

da Redazione

In arrivo sul sito di Wikileaks nuove rivelazioni sull’Italia e sul Premier Berlusconi. Lo stesso fondatore del sito, Julian Assange assicura che nei cables “sono uscite e usciranno molte cose che i giornali italiani non useranno. Anche di interazioni delle grandi compagnie pubbliche con alcuni paesi stranieri".

In arrivo sul sito di Wikileaks nuove rivelazioni sull’Italia e sul Premier Berlusconi. Lo stesso fondatore del sito, Julian Assange assicura che nei cables “sono uscite e usciranno molte cose che i giornali italiani non useranno. Anche di interazioni delle grandi compagnie pubbliche con alcuni paesi stranieri. I giornali italiani si occupano solo di persone che sono già in carcere o sotto processo, ma non si occuperebbero mai di persone che non sono mai state indagate, anche se citate nei cable”. Ci sono cable riguardo i rapporti tra le compagnie petrolifere e gli Stati. Per esempio la British Petrolium fa affari con l’Iran. Questa è la grande ipocrisia: gli Stati si lamentano dell’Iran e poi ci fanno affari”. Alla domanda se Berlusconi dovrebbe preoccuparsi, Assange risponde: "Berlusconi, e altri in posizione di potere in Italia, dovrebbero fare attenzione a far corrispondere la propria vita privata a quella pubblica”. E ammette: “Berlusconi ha usato i propri sistemi per corrompere il sistema politico italiano”. Sulla definizione di ‘terrorista’, ‘affibbiatagli’ dal ministro degli Esteri Franco Frattini, il fondatore di Wikileaks ha detto: “Il ministro degli Esteri italiano non so nemmeno come si chiama”. Intanto si apre oggi a Londra il processo per l’estradizione di Assange in Svezia, dove la magistratura lo vuole interrogare sulle accuse di stupro e molestie mosse contro l’australiano da due donne. Intanto Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, agli arresti domiciliari in Inghilterra, torna oggi in udienza per due giorni. Il giudice inglese sarà chiamato a decidere sulla richiesta di estradizione inoltrata dalla magistratura svedese nei confronti di Assange in un processo che vede l’hacker d’origine australiana accusato di stupro di due donne. La difesa di Julian Assange ha diffuso delle memorie alla stampa in cui gli avvocati dell’hacker sostengono che, qualora la richiesta di estradizione promossa dalle autorità giudiziarie svedesi venisse accordata dal giudice britannico, il loro assistito potrebbe subire quelle che la difesa di Assange definisce una "illegal rendition" verso gli Stati Uniti ovvero una consegna illegale di Assange alle autorità USA da parte della Svezia. Le memorie della difesa di Assange insinuano inoltre che qualora effettivamente Assange fosse costretto negli Stati Uniti, l’hacker potrebbe essere detenuto nelle carceri militari statunitensi di Guantanamo o peggio essere condannato a morte in un processo ancora non imbastito e con accuse non ancora formulate. Le udienze del processo di estradizione di fronte alla Corte inglese dureranno per i prossimi due giorni.

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