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Diario della crisi del 4 febbraio 2011

da Redazione

La crisi ringiovanisce, riporta indietro nel tempo.

di Saverio Mercadante

 

La crisi ringiovanisce, riporta indietro nel tempo. Ti fa un lifting, rialza gli zigomi, ti stira il collo, un po’ di botulino, e via. Alla Signora Italia ha tolto almeno sei, sette anni. Infatti la disoccupazione giovanile è tornata a quella del 2004. A dicembre il tasso è pari al 29%, con un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,4% rispetto a dicembre 2009. Lo segnala l’Istat sulla base di dati destagionalizzati e stime provvisorie. L’Uomo dei due Mondi, intanto si rallegra. E afferma senza tema di smentita: “Oltre le aspettative”. A Madame Chrysler il lifting ha fatto bene: “L’azienda è rinata”, dice Marchionne ammirandone estasiato le nuove misure. La casa automobilistica americana, prevede di archiviare il 2011 con un utile netto per 0,2-0,5 miliardi di dollari e ricavi per 55 miliardi di dollari, il cash flow sarà positivo per un miliardo di dollari. La quota di mercato negli USA è salita al 9,2% dall’8,8% del 2009. “Abbiamo mantenuto la promessa di lanciare 16 nuovi veicoli negli ultimi 12 mesi”, gongola soddisfatto l’amministratore delegato. In arrivo 3,5 miliardi dal governo USA grazie ai motori verdi. Un messaggio anche per la Fiom? Niente utili invece per la British Petroleum. E’ la prima volta dal 1992. La marea nera del Golfo del Messico che stava mettendo in ginocchio l’enorme popolarità di Obama, ha inghiottito anche i conti della compagnia di Sua Maestà. Bp chiude i conti 2010 in perdita per 4,9 miliardi di dollari. Per il colosso petrolifero, che ha rivisto in rialzo a 40,9 miliardi i costi per chiudere l’emergenza causata dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon nell’aprile scorso, si tratta del primo bilancio in rosso dal 1992. Quell’anno la Russia viveva la svolta di Eltsin, lanciava un ambizioso piano di stabilizzazione che mirava a smantellare il sistema economico socialista.

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