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Frontalieri-tax, Bronzetti (CMS): “E’ una tassa razzista”

da Redazione

Fixing ha intervistato due operai e un imprenditore per capire il vero sentire dei diretti interessati al provvedimento. Solidarietà tra chi si sente sulla stessa barca. E pesanti critiche “trasversali” all’articolo 56 della Finanziaria. Ecco le parole di Alvaro Bronzetti, edile della CMS, frontaliere.

Fixing ha intervistato due operai e un imprenditore per capire il vero sentire dei diretti interessati al provvedimento. Solidarietà tra chi si sente sulla stessa barca. E pesanti critiche “trasversali” all’articolo 56 della Finanziaria. Ecco le parole di Alvaro Bronzetti, edile della CMS, frontaliere.

 

Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, gli italiani rischiano di spaccare l’unità della Repubblica di San Marino. Il Governo di fatto si trova accerchiato sulla supertassa ai frontalieri. I quali si ritroveranno decurtata in busta paga sino ad almeno una mensilità all’anno su redditi inferiori ai 25.000 euro. I veri penalizzati dall’improvvida iniziativa saranno proprio i soggetti più deboli: i lavoratori con moglie e figli a carico colpiti – la beffa – da un esecutivo d’ispirazione cristiana-popolare.A tutt’oggi dalla Segreteria di Stato alle Finanze non è ancora uscita una solo proiezione sull’entità dei prelievi in busta paga. E questo la dice lunga sulla mancanza di trasparenza. Ma quello che fa più impressione è la trasversale opposizione dentro e fuori al Paese. Avremo adesso contro anche le amministrazioni locali che in questi mesi avevano appoggiato San Marino. Come si vede dalle due interviste ai due lavoratori sammarinese e italiano, spalmare la supertassa su tutti i lavoratori è considerata un’ipotesi accettabile. Un’indicazione importante per il sindacato e per il governo. Le interviste confermano ancora che le stesse identiche critiche vengono sia dalle imprese che dai lavoratori, e soprattutto mettono in mostra la solidarietà tra lavoratori sammarinesi e italiani.

 

Alvaro Bronzetti, edile della CMS e Frontaliere.

 

Cosa pensa di questa nuova iniziativa fiscale del governo che penalizza i frontalieri?

 

“E’ una tassa razzista. Il governo sammarinese ha problemi di bilancio, con il governo italiano, che si debba sfogare su di noi, sembra proprio una ripicca, una specie di ‘vendetta’. Se c’è un problema di bilancio credo che sia più equo suddividere le tasse su tutti gli operai e i cittadini”.

 

Secondo le stime, le famiglie con due figli a carico sembra che debbano pagare addirittura una mensilità in un anno.

 

“Io ho un figlio. E faccio fatica ad arrivare a fine mese con una busta paga discreta. Già dobbiamo pagare le tasse in Italia. Adesso se c’è anche questa discriminazione che chi ha mogli e figli a carico deve pagare più tasse degli altri… Non capisco proprio con quale criterio abbiano creato questo provvedimento. Mi auguro veramente che tutti gli italiani ritornino in Italia. Sia professionisti che operai. Sono proprio sbigottito”.

 

Appoggerebbe le iniziative del sindacato contro questa tassa?

 

“Sono d’accordo con la possibilità di impugnare in tribunale il provvedimento. E rimettendoci anche di mio sarei d’accordo su uno sciopero anche a lungo termine”.

 

Lavori specializzati come il suo sono rari tra i sammarinesi.

 

“Non c’è dubbio. Edili specializzati, carpentieri specializzati, sono veramente pochi. Ma questo succede in tutti i settori. Se non ci fossero gli italiani, l’economia sammarinese sarebbe in grande difficoltà. Non veniamo a San Marino a fare una passeggiata, a vedere le Tre Torri, noi veniamo a lavorare. San Marino è sempre andata avanti con gli italiani, senza noi cosa fa? Non c’è dubbio che c’è molta rabbia tra i frontalieri dopo questa iniziativa del Governo”.

 

Su quell’ipotesi di spalmare su tutti i lavoratori la tassa sembra che lei sia d’accordo.

 

“In Italia i lavoratori extracomunitari non pagano di più del lavoratore italiano. Pagano come tutti gli altri. Cosa vuol dire che a San Marino noi dobbiamo pagare più dei sammarinesi? Questa proposta potrebbe essere una soluzione accettabile”.

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