Mentre c’è chi alimenta le tensioni sociali, tra chi opera nelle imprese, c’è un fronte comune di solidarietà contro la supertassa ai frontalieri. Fixing questa settimana ha messo a confronto le idee, i sentimenti, di un lavoratore frontaliere, un lavoratore sammarinese (cassaintegrato) e un imprenditore.
Mentre c’è chi, con il proprio operato e le proprie parole, più o meno involontariamente spinge nella direzione dello scontro sociale, l’impressione è che tra i lavoratori (italiani e sammarinesi) e gli imprenditori, la “supertassa” rivolta ai frontalieri stia contribuendo a far nascere, al contrario, una sorta di sentimento comune di solidarietà. Tutti sulla stessa barca, insomma. Fixing questa settimana ha messo a confronto le idee, i sentimenti, di un lavoratore frontaliere (Alvaro Bronzetti), un lavoratore sammarinese cassaintegrato (Matteo Zeppa) e un imprenditore (Franco Capicchioni). Non si tratta di un confronto che ha pretese statistiche ma ha un alto valore simbolico perché i tre pareri, senza filtri, senza paraocchi, vanno tutti quanti in un’unica direzione. Tutti quanti reputano iniquo il provvedimento, tutti sono preoccupati. E non è tutto. L’idea di spalmare un prelievo fiscale (proporzionato) tra tutti i lavoratori, che fa automaticamente salire il sindacato sulla barricata, è considerata accettabile dai lavoratori sammarinesi. E forse, riteniamo, sarebbe il caso di incominciare ad ascoltarli.
L’articolo integrale su San Marino Fixing, in edicola da venerdì 28 gennaio.