Home NotizieSan Marino San Marino, Michele Bruni: “Alla Cina mancherà  forza lavoro”

San Marino, Michele Bruni: “Alla Cina mancherà  forza lavoro”

da Redazione

L’intervento di Michele Bruni – docente alla facoltà di economia di Modena e Reggio Emilia – al Forum San Marino tra Oriente e Occidente ha riguardato la nuova sfida per la Cina: la carenza strutturale di manodopera nei prossimi anni.

L’intervento di Michele Bruni – docente alla facoltà di economia di Modena e Reggio Emilia – al Forum San Marino tra Oriente e Occidente ha riguardato la nuova sfida per la Cina: la carenza strutturale di manodopera nei prossimi anni.

"In Italia la popolazione lavorativa è di sessanta milioni di abitanti. In Cina invece si registra un calo delle nascite, un calo della popolazione lavorativa, un calo della produzione: questa è un’ipotesi che non può funzionare. Per i flussi migratori che in Cina hanno avuto dimensioni mai viste al mondo: 250 milioni di persone si sono spostate verso le sei-sette zone ad alto sviluppo industriale. La popolazione attiva è arrivata a 974 milioni di persone mentre la fertilità calava sino a 1,77 figli a persona da 6,11. Si è verificata una crescita spaventosa della zone urbane. Nonostante la crescita della popolazione, l’analfabetismo è stato sconfitto. La deaccumulazione della popolazione lavorativa dalle campagne alle città è una delle molle della crescita di questi anni,che deve essere ancora molto alta".

La Cina, commenta ancora Michele Bruni, comunque rimane ancora un paese in parte sottosviluppato, con una forte economia agricola, nonostante i ritmi di crescita del 10 per cento. "Ci sono state le prime proteste per salari più alti. E dal 2025 alcune previsioni dicono che ci saranno problemi di disoccupazione. Nei prossimi anni gli analisti dicono che ci saranno problemi della popolazione in età lavorativa, problemi d’altra parte comuni anche alle economie occidentali. Il mercato del lavoro cinese avrà bisogno di duecentocinquanta milioni di emigrati nei prossimi quarant’anni che dovrebbero provenire da paesi come Banghadesh, Pakistan o dall’Africa. Riuscirà la Cina a far fronte a questa mancanza di lavoro e soprattutto saprà gestire una massa così grande di lavoratori stranieri?"

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento