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San Marino, messaggio della Reggenza per la Giornata della Memoria

da Redazione

Il Messaggio dell’Eccellentissima Reggenza in occasione della Giornata della Memoria. "Rinnoviamo l’invito a non dimenticare, affinché nella storia dell’uomo rimanga di monito e di insegnamento quanto ha prodotto un lucido progetto di folle supremazia".

SAN MARINO – Il Messaggio dell’Eccellentissima Reggenza in occasione della Giornata della Memoria.

 

Ricorre il 27 gennaio la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
Questa tragedia, che non trova un comparabile riscontro nella storia dell’uomo, è andata oltre gli esiti drammatici di un conflitto mondiale devastante che ha provocato milioni di vittime innocenti.
Il sacrificio sostenuto dal popolo ebraico e da altre minoranze in quella dolorosa e drammatica vicenda nella quale furono accomunati gli esseri umani più indifesi, appartenenti alle categorie sociali considerate scomode da una ideologia folle che ne teorizzava la soppressione sistematica, deve costituire per tutti noi un immutato motivo di profonda riflessione.
La tragedia dell’Olocausto e la testimonianza dell’inenarrabile che esso rappresenta per l’intera umanità, scuotono ancor oggi la coscienza di quei popoli che hanno sviluppato la propria identità nel rispetto dei diritti della persona, della tolleranza e del dialogo fra tutti gli uomini.
La violenza, che purtroppo caratterizza ancor oggi ciò che avviene in molte parti del mondo, il persistere dei conflitti fra interi popoli e fra etnie di una stessa popolazione, il manifestarsi di razzismo e di discriminazione rispetto al genere, all’appartenenza, alle professioni di fede, ci dicono che il sacrificio di vittime innocenti sembra non avere fine e richiedono una risposta ferma e convinta da parte della comunità internazionale per la riaffermazione del rispetto di ogni essere umano, unica condizione per costruire finalmente un’era di pace.
E’ indispensabile allora che tutti gli Stati si affranchino dalla virtualità dei proclami per intensificare un impegno comune per dirimere le controversie, spesso alimentate da forme di sfruttamento e di ingiustizia.
Ricordare l’Olocausto significa rinnovare la memoria per tutti i crimini che uomini hanno compiuto contro altri uomini, in assoluto dispregio di ogni parvenza di coscienza civile.
A distanza di parecchi decenni il nostro impegno a ricordare quelle strategie di sterminio costituisce un dovere morale, perché solo ricordando quanto è avvenuto a chi verrà dopo di noi, si potrà contrastare il rischio che avvenimenti di ineguagliabile portata vengano sminuiti nella loro dimensione storica e umana e nella loro responsabilità ideologica e politica.
Raccogliere questa eredità di sofferenza e di umiliazione significa testimoniare la consapevolezza che quell’orrore c’è stato e che, in quell’orrore, come ammonisce Primo Levi che ha vissuto quell’esperienza terribile, “l’uomo è stato soltanto una cosa agli occhi dell’uomo”.
Nel rendere omaggio ai milioni di esseri umani travolti da questa indicibile tragedia, rinnoviamo l’invito a non dimenticare, affinché nella storia dell’uomo rimanga di monito e di insegnamento quanto ha prodotto un lucido progetto di folle supremazia.
San Marino, 27 gennaio 2011/1710 d.F.R.

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