Home NotizieSan Marino San Marino, 8 milioni di motivi per parlare di clientelismo

San Marino, 8 milioni di motivi per parlare di clientelismo

da Redazione

Il paese è in terapia intensiva, e i “dottori della politica” scherzano con i “santi”, quelli che nonostante loro si tirano su le maniche e tutti i santi giorni vanno a lavorare. Intervento di Giorgio Felici (Fli-Cdls).

SAN MARINO – Il paese è in terapia intensiva, e i “dottori della politica” scherzano con i “santi”, quelli che nonostante loro si tirano su le maniche e tutti i santi giorni vanno a lavorare. Il 2010 è stato un anno durissimo, e quello che è iniziato sembra peggio, i segnali sono tutti negativi. Il 2010 però è stato anno di regali, e di regali importanti, corposi, che hanno elargito a piene mani benefici solo ad una categoria, otto milioni di euro è costata la riduzione del due percento della monofase, e di questi otto milioni di euro i consumatori non hanno visto un centesimo. Alzi la mano chi ha visto o chi si è accorto della riduzione dei prezzi al consumo. Otto milioni di euro che sono venuti meno alle casse dello stato per un provvedimento che si è tramutato in clientela spicciola e spudorata, di chi come una volta accontentava il suo elettorato regalando a piene mani soldi pubblici, denaro che andrebbe investito per il vero bene del paese e non solo di chi non ha mai pagato le tasse e di chi ha i fondi pensione perennemente in rosso e con il ripianamento tutti gli anni con soldi pubblici per un ammontare, ancora, di più di dieci milioni di euro. La politica “che comanda”, urla a gran voce, sacrifici!!! Si cominci ad urlare in casa propria, si cominci a dare “a Cesare quel che è di Cesare” , cancellando provvedimenti insensati e clientelari che vanno contro il risanamento del bilancio pubblico. I lavoratori hanno “altri” otto milioni di motivi per denunciare la situazione imbarazzante che il paese sta attraversando. L’Italia è lontana, se giù si affannano sui “bordelli”, noi dovremmo salvarci con i casinò? Che pena, il risveglio delle migliori coscienze non avviene con le “facili vecchie novità”, ma con le virtù che un paese esprime. Chi urla il cambiamento non può cadere ancora sul vecchio e becero clientelismo a danno di tutta la comunità.
Giorgio Felici

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