A fianco dell’Italia delle Ruby, dei festini pazzi, c’è un’Italia che va a letto presto, che si alza la mattina presto per lavorare, che produce. È questo il messaggio forte di Emma Marcegaglia da Fabio Fazio a Che tempo che fa.
A fianco dell’Italia delle Ruby, dei festini pazzi, c’è un’Italia che va a letto presto, che si alza la mattina presto per lavorare, che produce. È questo il messaggio forte che Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, ha lanciato dalla trasmissione Che tempo che fa, in onda ieri sera.
Commentando i fatti di cronaca degli ultimi giorni, Emma Marcegaglia ha evidenziato come "dai giornali sia italiani che esteri esce un’immagine dell’Italia non positiva. Io invece sottolineo sempre che c’è un’altra Italia fatta di gente che va a letto presto e si sveglia presto, che va a lavorare, che produce, che fa impresa, che si impegna. C’è un’altra parte del paese che bisogna promuovere".
TREMONTI PREMIER AL POSTO DI BERLUSCONI
Emma Marcegaglia boccia l’operato dell’esecutivo. “Da sei mesi a questa parte l’azione del governo non è sufficiente". Commentando i dati forniti da Bankitalia sull’economia italiana, il Presidente di Confindustria evidenzia che, tra molteplici aspetti, "la mancanza di crescita incattivisce la società. Il paese si deve concentrare su questo tema perché è un tema economico ma anche morale ed etico. Tutto il paese si deve concentrare e tornare a produrre benessere perché ormai si parla di tutto tranne che di questo".
È stato importante che "nei primi anni della crisi” il governo abbia tenuto i conti pubblici a posto. “Alcune cose sono state fatte ma ora serve di più". Occorre guardare al futuro, anche all’immediato futuro. Che potrebbe anche non vedere Silvio Berlusconi a capo dell’esecutivo. Sull’ipotesi di un cambio al vertice che faccia sedere Giulio Tremonti alla Presidenza del Consiglio, Emma Marcegaglia fa un’apertura importante. "Il nuovo primo ministro – sottolinea Marcegaglia – deve avere la maggioranza parlamentare ed essere indicato dagli elettori. Se ci sono le condizioni perché Tremonti abbia queste caratteristiche perché no?". Detto questo, il presidente di Confindustria dichiara di aver rifiutato in passato il ruolo di ministro dello Sviluppo economico perché "in una società moderna ci sono tanti ruoli. Io ero appena stata rieletta in Confindustria con il 99% dei voti. E sarebbe stato tradire quella fiducia".
RIFORME RIFORME RIFORME
L’ipotesi di elezioni anticipate, secondo Marcegaglia, è subordinata alla capacità del Governo di fare quanto prima le riforme promesse, annunciate e soprattutto lungamente attese dal Paese. "Penso che in un paese serio ciascuno deve fare il proprio mestiere. Non spetta a Confindustria decidere se si debba andare o meno alle elezioni. Ma nelle prossime settimane il paese ha bisogno di capire se il governo è in grado di fare le riforme altrimenti bisognerà fare un’altra scelta. Non si può più aspettare. Serve stabilità, non fine a se stessa ma per promuovere riforme".
La numero uno di viale dell’Astronomia denuncia poi il blocco degli investimenti: ”Abbiamo migliaia di euro di investimenti in infrastrutture che sono bloccati in tutto il paese. E’ necessario sbloccare tutto questo e denunciare chi li blocca", sottolinea.
CAPITOLO FIAT: NUOVE RELAZIONI SINDACALI
Infine il capitolo Fiat. Per Emma Marcegaglia la vicenda Mirafiori non segna il tramonto del contratto nazionale di lavoro. "Finora abbiamo lavorato con la logica che una cosa vale per tutti, ma questa logica non funziona più. Dobbiamo trovare il modo per cui ogni impresa, attraverso le relazioni con i sindacati, possa aumentare la propria competitività". Insomma, per il presidente di Confindustria, “ci possono essere anche aziende che non firmano il contratto nazionale e sottoscrivono quello aziendale. E’ una possibilità che in Germania esiste dal 2005 ma solo il 7% ha scelto il contratto aziendale. Quindi sono convinta – conclude – che manterremo il contratto nazionale".