Home FixingFixing Nel Brasile di Lula è in declino la povertà 

Nel Brasile di Lula è in declino la povertà 

da Redazione

La forbice tra ricchi e poveri si sta sempre più allargando. Tra il 2003 e il 2009 il reddito dei poveri è cresciuto sette volte di più di quello dei ricchi. Grazie a una politica di aiuti alle classe più povere e per la diffusione del microcredito. Stati Uniti d’America: l’1% della popolazione traina i 4/5 della ricchezza nazionale.

di Saverio Mercadante

 

La forbice tra ricchi e poveri si sta sempre più allargando. Ma negli Stati Uniti. Mentre in uno dei Paesi del Bric, il Brasile, sta succedendo esattamente il contrario. Per una combinata politica di aiuti alle classe più povere e per la diffusione del microcredito che ha permesso a milioni di carioca di uscire fuori dalla soglia della povertà. Tra il 2003 e il 2009 il reddito dei brasiliani poveri è cresciuto sette volte di più di quello dei ricchi. La povertà, nello stesso periodo, è scesa dal 22% della popolazione al 7%. Negli Stati Uniti, invece, tra il 1980 e il 2005, più di quattro quinti dell’aumento del reddito degli americani ha interessato l’1% della popolazione, naturalmente al vertice della “piramide sociale”. Sul New York Times la saggista Tina Rosenberg, vincitrice di un premio Pulitzer, afferma che la piccola e media borghesia Usa, ha aumentato la produttività ma senza conseguenze importanti sul portafoglio. Il merito del presidente brasiliano Lula risiede in programmi sociali che in qualche modo riprendono l’approccio alla povertà di altri paesi sud americani come il Messico. Lì il programma si chiama Oportunidades (opportunità), in Brasile Bolsa Familia (assegno familiare). Aiuti, ma in cambio di un deciso cambiamento dei comportamenti e delle scelte familiari. Lo Stato versa assegni familiari ai più poveri solo però se vengono rispettate alcune condizioni. Chi riceve gli aiuti deve assicurare l’educazione e la frequenza scolastica dei propri figli, tenere sotto controllo la salute, propria e dei familiari, e seguire una serie di seminari sulla nutrizione e sulla prevenzione delle malattie. In questo modo, molte famiglie riescono a rifarsi una vita, trovando un lavoro, crescendo meglio i loro figli. Luiz Inacio Lula da Silva ha creduto fortemente in questa politica nel periodo in cui è stato alla guida del Paese. I suoi programmi di assistenza ai poveri hanno raggiunto 50 milioni di brasiliani, circa un quarto della popolazione del Paese. E i contributi sono stati veramente minimi. Il contributo mensile ammonta a 13 dollari per ogni figlio al di sotto dei 15 anni che frequenta la scuola, fino a un massimo di tre bambini. Per i ragazzi di 16-17 anni, il contributo sale a 19 dollari al mese, fino a un massimo di due figli. Mentre le famiglie estremamente povere ricevono un contributo di 40 dollari, senza condizioni.

 

Le banche prestano soldi ai precari

 

Tra il 1995 e il 2008 durante i governi di Cardoso e Lula si è formata di fatto una nuova classe emergente in Brasile. Poco meno di tredici milioni di brasiliani, secondo l’Ipea brasiliano sono usciti dalla povertà. In Brasile povero è chi vive con un reddito inferiore di un quarto al salario minimo: circa 223 euro. Le banche prestano denaro senza problemi a milioni di brasiliani anche a quelli che hanno un’attività economica informale. Il 90% di chi vive nella favelas vive di lavori precari. Il sommerso è il vero regolatore di una parte importante dell’economia brasiliana. Le agenzie di microcredito prestano denaro a chi ha avviato da almeno sette mesi un’attività. Questo è possibile perché il governo Lula ha considerato il precariato come una forza produttiva e un incentivo ai consumi. E l’economia informale delle grandi favelas ha attirato banche, supermercati, fast food. Con un lavoro precario è possibile anche avere una carta di credito in Brasile, le cartoes. Nelle grandi favelas come la Rocinha (la più grande di Rio de Jaineiro, quasi centomila abitanti) ma anche in tutto il Brasile, ci sono quelli che s’indebitano formalmente con le banche ma anche quelli che non possono farlo: non hanno un lavoro regolare, oppure non usufruiscono della previdenza sociale, né di una pensione. La speranza è che per ogni impiego formale che si crea nasca anche l’occupazione per un lavoratore informale. Le famiglie brasiliane, particolarmente quelle più povere sopravvivono usufruendo dei benefici ottenuti da un membro del nucleo familiare, pensionato o lavoratore in regola. A pagare le rate alle banche, di fatto, contribuiscono tutti i componenti della famiglia che lavorano senza previdenza sociale. La Banca di Nordest, che esercita il microcredito a Rocinha conferma il basso indice di insolvenza. Sono pochissimi gli insolventi, i caloteros. Come ha spiegato la saggista Tina Rosenberg, “la brillante idea dietro all’aiuto in denaro è combattere la povertà oggi rompendo il circolo vizioso della povertà di domani”. I programmi di aiuti, adottati in circa 40 Paesi di tutto il mondo, sono quelli che hanno ottenuto maggiore successo permettendo di migliorare sensibilmente la vita di milioni di persone.

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