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Il turismo del Titano tra cultura e ridefinizione

da Redazione

Ercole Sori: “Un settore importante, alla base dello sviluppo economico”.

di Alessandro Carli

 

Quale sarà il futuro turistico dei piccoli borghi e in particolar modo di quel piccolo borgo che è la città-Stato del monte Titano? “Il turismo nei piccoli borghi fra cultura e ri-definizione dell’identità urbana: il caso di San Marino”, il volume curato da Patrizia Battilani e Stefano Pivano e pubblicato nella Collana sammarinese di studi storici, cerca di dare una risposta, coinvolgendo una serie di studiosi di diverse discipline. Dalle pagine del libro ‘esce’ così il ritratto di un settore che dal dopoguerra ad oggi è stato soggetto a tre grandi cambiamenti: il superamento della dicotomia fra città residenziale e città di villeggiatura; l’ampliamento della definizione di heritage; l’emergere del consumo delle emozioni. La pubblicazione, che raccoglie gli atti del convegno di studio che si è svolto sul Monte nell’ottobre del 2008, riunisce gli interventi di Davide Bagnaresi, Roberta Bartoletti, Patrizia Battilani, Annunziata Berrino, Fiorella Dallari, Laura Gemini, Alessia Mariotti, Renato Novelli, Stefano Pivato, Alessandro Sistri e Matteo Troilo: a ognuno di loro il compito di far emergere un aspetto legato al turismo. Una pubblicazione che, come analizza il direttore del Centro sammarinese di studi storici, Ercole Sori (nella foto assieme al Rettore Giorgio Petroni), “vuole mettere a fuoco un periodo storico, l’età contemporanea, e un settore, il turismo, che sono alla base dello sviluppo economico della Repubblica nella seconda metà del secolo scorso”. “Nel processo di elaborazione di un nuovo concetto di heritage si inseriscono le strategie degli organismi internazionali, dall’Unesco all’Organizzazione mondiale del turismo – scrive Patrizia Battilani –. Il saggio di Dallari e Mariotti, ‘Cultura e luogo nelle politiche internazionali’ analizza queste politiche: è l’incontro tra la una nuova dimensione della città e la definizione sempre più ampia di heritage a gettare le basi per una nuova generazione di prodotti turistici, spesso periferici rispetto agli itinerari internazionali. Per i piccoli borghi il nuovo contesto ha creato importanti opportunità”, che Berrino ha descritto nei “Centri minori e borghi nell’evoluzione del turismo del secondo Novecento”. E’ all’interno dei contesti descritti nei saggi contenuti nel libro che si dipana la vicenda turistica di San Marino: l’heritage di una città-Stato riconosciuta dal 2008 “Patrimonio mondiale dell’Unesco”; le particolarità di un sistema fiscale che ha contribuito a costruire il mito della città-centro commerciale; la vicinanza con una delle aree a maggiore densità turistica, ovvero la costa romagnola. Il saggio di Troilo fa luce anche sull’escursionismo, sui visitatori da un giorno, che salivano sul Titano per fare acquisti; Sistri invece si è concentrato sulla fenomenologia del souvenir; Bagnaresi ha spiegato il lungo percorso che ha portato il Titano ad avere un’immagine e un ruolo nelle guide turistiche. Così, se sino al 1891 nessuna guida viene pubblicata, nei decenni successivi fioriscono proposte editoriali che propongono un’immagine sfocata e differenziata. C’è – chiaramente – molto altro, in questo prezioso volume: l’analisi della festa della Fondazione della Repubblica, per esempio. I saggi proposti nel volume mettono in evidenza le molteplici possibilità del Monte, offrendo suggestioni e spunti per riflettere sul ruolo che ha avuto – e che ha, e che avrà in futuro – il turismo di San Marino.

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