Il “Caso San Marino” incomincia a svegliare le coscienze. Anche fuori dal Titano. Stefano Vitali, Presidente della Provincia di Rimini, dopo la lettera del Presidente di Confindustria Maurizio Focchi interviene e lancia l’ipotesi di un fronte comune per risolvere il problema.
RIMINI – Il “Caso San Marino” incomincia a svegliare le coscienze. Anche fuori dal Titano. Anche a Rimini, che del rapporto con la piccola Repubblica si è sempre giovata (per una questione di occupazione, di risparmio, di opportunità, anche per opportunità di sistema, pur essendo questo un asset mai sfruttato al meglio). Così dopo la lettera del Presidente di Confindustria Rimini Maurizio Focchi che nei giorni scorsi ha evidenziato le forti tensioni sul versante del credito alle imprese e all’economia reale create dal “Caso San Marino” anche a seguito delle difficoltà di alcuni importanti istituti di credito locali (ogni riferimento alla commissariata Carim Rimini è puramente voluto), a prendere la parola, con una dichiarazione ufficiale, è il Presidente della Provincia, Stefano Vitali: “Giungono sempre più numerose alla Provincia di Rimini segnalazioni preoccupate da parte di associazioni di categoria, di singoli operatori, e di lavoratori frontalieri, circa le ripercussioni negative su lavoratori e imprese di Emilia Romagna e Marche, provocate delle attuali, difficili relazioni economiche tra Italia e Repubblica di San Marino”.
I numeri sintetizzano meglio di ogni altro discorso l’impatto del “Caso San Marino” sul territorio nazionale e in particolare riminese: “Si stima – prosegue la nota – vi siano complessivamente circa 7 mila lavoratori italiani direttamente impegnati nelle imprese del Titano e che l’indotto delle imprese italiane che operano verso quello Stato coinvolga direttamente oltre 10 mila lavoratori. Come Istituzione del territorio riminese, non posso che concordare con l’appello del Presidente Focchi in relazione al far giungere al Governo Italiano, e in particolare al Ministro dell’Economia, un segnale sulla necessità da parte del nostro territorio di riprendere nel più breve tempo possibile la collaborazione con il Governo di San Marino, nel rispetto e condividendo la linea fiscale di rigore, così da favorire la ripresa delle normali attività economiche tra gli operatori dei due Stati”.
“Ritengo allora urgente e opportuno concordare una linea comune del territorio riminese intesa a favorire una ripresa nei tempi più brevi del dialogo tra Italia e San Marino che garantisca sia gli obiettivi di trasparenza e correttezza delle transazioni economiche sia di assicurare piena continuità ai rapporti economici in essere tra i due Paesi. Ciò a tutela, prima di tutto, delle imprese e dei lavoratori che in tale ambito operano”.
Il Presidente Stefano Vitali inoltre ha annunciato di aver intenzione di cogliere quanto prima l’invito del Presidente di Confindustria e le istanze dei frontalieri ad organizzare “nei prossimi giorni un incontro con il Presidente di Confindustria Rimini, con il Presidente della Camera di Commercio e con i Parlamentari eletti sul nostro territorio al fine di definire la posizione comune e motivata espressa dalle istituzioni locali da far pervenire rapidamente al Ministro dell’Economia”.