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Frontalieri tax: Cancellate quel balzello

da Redazione

La tassa sui frontalieri non ci piace. Diretti al dunque, come al nostro solito. Non ci piace perché è un balzello iniquo, in quanto applicato con un’unica determinante: quella legata alla nazionalità, alla cittadinanza.

di Loris Pironi

 

La tassa sui frontalieri non ci piace. Diretti al dunque, come al nostro solito. Non ci piace perché è un balzello iniquo, in quanto applicato con un’unica determinante: quella legata alla nazionalità, alla cittadinanza. Non entriamo nel merito del provvedimento, non questioniamo sulle ipotesi di incostituzionalità della legge, né tantomeno stiamo a ragionare sulle possibili conseguenze legate agli eventuali ricorsi o alle giustificabili prese di posizione politiche dell’Italia. Non ci importano. Noi ne facciamo una questione puramente ed esclusivamente di metodo, di giustizia, di equità sociale. Non di principio: di buon senso. Ben altro discorso sarebbe stato invece se la Finanziaria avesse previsto, ad esempio, tasse più alte per tutti i lavoratori impiegati a San Marino, a prescindere dalla nazionalità, sammarinese, italiana o giapponese che sia. Poiché una crisi come questa richiede il sacrificio di tutti, una tassazione straordinaria in un momento straordinario va considerato come uno strumento giustificabile da parte di un Governo che deve far quadrare i conti. Dunque, non avremmo avuto nulla da eccepire. La tassa sui frontalieri inoltre avrà una ricaduta pesante sui bilanci familiari. Come potete leggere nel nostro servizio di copertina ci sono ancora diversi punti interrogativi legati al provvedimento: quando e come avverrà il prelievo? Ma soprattutto, quale sarà la sua portata? Poiché alla fine dell’anno si tratterà comunque di cifre importanti, a maggior ragione sarebbe stato forse più utile spalmare il prelievo su un bacino più ampio, senza impopolari e spiacevoli distinzioni. E’ per questo motivo che il nostro auspicio, sincero, spassionato, è che questa tassa ingiusta e pesante venga cancellata in toto quanto prima in modo da non creare un pessimo precedente e un grave danno a oltre 6 mila famiglie. Infine c’è un altro concetto che non vogliamo che venga dimenticato neanche per un secondo. I lavoratori frontalieri rappresentano una risorsa per la comunità sammarinese, per le imprese del Titano. Proprio come la Repubblica di San Marino è e deve continuare ad essere un’opportunità per l’Italia e principalmente per le due Regioni limitrofe al Titano.

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