La crisi dice: “Che bella giornata”.
di Saverio Mercadante
La crisi dice: “Che bella giornata”. Checco Zalone, il comico pugliese, con il suo film la scorsa settimana ha superato il record dei record, quello di miglior incasso per il cinema italiano che era de “La vita è bella” di Roberto Benigni: nel 1997 aveva ottenuto incassi pari a 31.231.984 euro. Il film di Zalone ha infatti raggiunto nel passato weekend 31.479.000. E’ il segno dei tempi, roba da “addà a passà a nuttata”. Ma l’altro film che è nelle sale da almeno due anni è quello dal titolo “Disoccupazione, bassa crescita, bassi consumi”. Banca Centrale lascia poche speranze per il 2011 e per il 2012. Le previsioni di crescita per l’Italia restano basse. Secondo Via Nazionale, “il Pil manterrebbe sia nel 2011 sia nel 2012 il basso ritmo di crescita dell’anno passato, intorno all’1%”, inferiore quindi alle stime dell’area euro (+1,5%) e sostenuto principalmente dall’export. I consumi interni resterebbero in stand by. Allarme occupazione: non riparte e mostra una riduzione più marcata per i giovani. Le previsioni di bassa crescita per i prossimi due anni dipingono uno scenario senza “una robusta ripresa dell’occupazione”. Secondo Palazzo Koch, “l’occupazione ha continuato a ridursi nel terzo trimestre, pur lievemente”. L’istituto centrale segnala inoltre come a causa del lento recupero del Prodotto Interno Lordo a livelli pre-crisi “le imprese privilegiano forme contrattuali più flessibili rispetto a impieghi permanenti a tempo pieno”. L’Italia resta ferma in uno scenario in evoluzione. L’economia mondiale continua la sua fase di espansione trainata dai paesi emergenti. In Europa l’aumento appare diseguale: la Germania tira il carro europeo, i Paesi maggiormente coinvolti nella crisi del debito sovrano sono ancora in recessione. Per Bankitalia nel quadro generale permangono comunque forti elementi di incertezza.