Home FixingFixing Diario della crisi del 14 gennaio 2011

Diario della crisi del 14 gennaio 2011

da Redazione

Dì, la sai l’ultima?

di Saverio Mercadante

 

“Dì, la sai l’ultima? Nelle segrete stanze gli esperti dell’Unione Europea pensano che l’Italia abbia bisogno di una manovra finanziaria di circa 135 miliardi per il prossimo triennio. 45 miliardi all’anno per il 2011, il 2012 e il 2013”.

“Ah, però!”.

“E già! Se poi pensi che la manovra italiana varata la scorsa primavera, 24 miliardi in tre anni, è un bruscolino rispetto a quella fatta da Paesi che in confronto all’Italia hanno un rapporto debito/Pil nettamente migliore…”.

“Dì, ma hai proprio ragione adesso che ci penso. Quello della Germania (73,4%) ha costretto Angela Merkel a varare una manovra da oltre 80 miliardi di euro, suddivisa in importi crescenti di qui al 2014. La Francia (78,1%) ha addirittura varato tagli e nuove imposte per 100 miliardi in tre anni. In Spagna, che sta messa male ma ha un indebitamento più virtuoso di tutte, il taglio triennale arriva a 65 miliardi”.

“Dì, la sai l’ultima? Nella finanza mondiale di oggi regna la self-fulfilling prophecy”.

“Ah, però!”.

“Sarebbe la profezia capace di avverarsi da sola, qualora riesca a essere creduta da un numero sufficiente di persone. Quando il panico si diffonde, le paure diventano realtà: come gridare ‘al fuoco’ dentro un cinema può, anche senza fuoco, provocare una calca dove qualcuno ci rimette la pelle”.

“Per questo lunedì in Italia aspettavano con tanta ansia i risultati di un’asta di Bot: è un segno chiaro dello spaventoso potere dei mercati”.

“E già. E potrebbero avere problemi di bilancio più in là se i mercati per qualche motivo si metteranno in testa che potranno averli”.

“Dì, la sai l’ultima? L’entità attuale dei fondi di soccorso europei è di 421 miliardi: sono quelli rimasti dopo la crisi di Grecia e Irlanda”.

“Dì, la sai l’ultima? L’Italia nel prossimo triennio dovrà procurarsi sui mercati ben 818 miliardi. Se anche Italia e Spagna avranno bisogno di soccorso quei 421 miliardi saranno una coperta che non ti copre nemmeno l’alluce, caro mio”.

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