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Caso Ruby, Berlusconi indagato: concussione e prostituzione minorile

da Redazione

Aveva mezzo cantato vittoria per la decisione della Consulta sul legittimo impedimento che i giudici di Milano gli impacchettano un altro simpatico presente. Il Premier, Silvio Berlusconi, è indagato (anche) per concussione e prostituzione minorile. Per il caso Ruby.

Aveva mezzo cantato vittoria per la decisione della Consulta sul legittimo impedimento che i giudici di Milano gli impacchettano un altro simpatico presente. Il Premier, Silvio Berlusconi, è ancora una volta indagato. Ipotesi di reato: concussione e, come aggravante, prostituzione minorile. Per il caso Ruby.
Un’occasione in più per andare a perquisire (o almeno provarci) le sedi che fanno riferimento al Premier a Milano, a partire da quella del suo uomo di fiducia, Giuseppe Spinelli (non indagato, che si è opposto alla perquisizione perché le sue stanze sarebbero “pertinenza della segreteria politica dell’onorevole Berlusconi, tanto che gli inquirenti hanno deciso di rinunciare alla perquisizione) e gli uffici della riminese Nicole Minetti, consigliere regionale, indagata per favoreggiamento della prostituzione sia adulta sia minorile. Nella stessa inchiesta, peraltro, i Pm di Milano hanno deciso di indagare con le identiche ipotesi di reato anche Lele Mora ed Emilio Fede.

 

LE CONTESTAZIONI DELL’ACCUSA
Concussione e prostituzione minorile sono le accuse a carico del Premier, che, secondo l’accusa, quella ormai famosa notte tra il 27 e 28 maggio sarebbe intervenuto con una telefonata alla Procura di Milano allo scopo di occultare di essere stato cliente di una prostituta minorenne in numerosi week-end ad Arcore (tutto da accertare, naturalmente), ed assicurarsi l’impunità da questo reato, scongiurando che la stampa venisse a conoscenza dei dettagli delle sue feste milanesi.
L’allora 17enne marocchina Karima “Ruby” El Mahroug quella notte era infatti finita in Questura, dopo essere fuggita da una comunità per minori. E la telefonata di Palazzo Chigi (“E’ la nipote del leader marocchino Mubarak”) avrebbe avuto l’obiettivo di porre la giovane sotto la custodia di Nicole Minetti, Consigliere Regionale in Lombardia per il Pdl.
Il codice penale (art. 317) prevede, in caso di condanna, pene dai 4 a 12 anni di reclusione per il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio. L’art. 600 bis invece riguarda il reato di prostituzione minorile, l’aggravante su cui puntano i Pm, che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni per chiunque compia atti sessuali con minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni in cambio di denaro (unico caso di sanzione penale per i clienti di prostitute).
E i funzionari della questura di Milano che “accettarono il diktat” della Presidenza del Consiglio? Anche ammesso che la decisione di lasciare andare la ragazza con il Consigliere Minetti fosse stata una conseguenza della telefonata del Premier, le forze dell’ordine secondo la Procura di Milano non sono colpevoli di alcun reato. Anzi, per gli inquirenti sono considerati parti lese della concussione.

 

LE REAZIONI. “ACCUSE INFONDATE”, "GIUSTIZIA A OROLOGERIA"
“Dinanzi al consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili – si legge in un comunicato il portavoce del partito, Daniele Capezzone – i cittadini possono ancora una volta scegliere se indignarsi o sbadigliare. Sono certo che una sempre più vasta maggioranza di italiani abbia ben compreso cosa sia in gioco e si stringerà a sostegno del presidente del Consiglio”. “Se ancora c’è qualcuno – scrive Capezzone -, nella politica e non solo, che pensa di sconfiggere Silvio Berlusconi per via giudiziaria, avrà ancora una volta cocenti delusioni”. Il portavoce del Pdl si chiede poi se sia “possibile che a sinistra non vi siano più‚ garantisti (e questo non sorprende) ma neppure politici accorti, capaci di capire che la scorciatoia giudiziaria li porta in un vicolo cieco”.
Per il Ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini, invece, “il Premier è chiaramente oggetto di persecuzione da parte di alcune procure. La giustizia a orologeria è ormai una triste consuetudine a cui gli italiani sono abituati”.
Il legale di Ruby (anche lei parte lesa nell’inchiesta), Massimo Di Noia, sostiene intanto che la ragazza marocchina non è stata sentita dai pm di Milano da ottobre fino ad oggi. Quindi la decisione dei magistrati di indagare Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile sarebbe stata presa sulla base della deposizione di altre persone che avrebbero riferito di incontri tra il premier e la ragazza ad Arcore tra il febbraio e il maggio dell’anno scorso, come è scritto nel comunicato della Procura di Milano.

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