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Codice fiscale per spese oltre i 3 mila euro

da Redazione

Chi acquista un bene, oppure un servizio, di valore superiore ai fatidici 3 mila euro deve presentare al momento del pagamento il proprio codice fiscale, oppure la propria partita Iva. I commercianti, professionisti e piccole imprese hanno l’obbligo di trasmettere via telematica i dati delle fatture emesse e ricevute e delle operazioni rilevanti ai fini Iva.

Anno nuovo, fisco nuovo. Il 2011 si preannuncia come l’anno della svolta nella lotta all’evasione fiscale in Italia. Come annunciato dal prezioso “gatto” Oscar Giannino di Radio24 a metà dicembre – il conduttore di “Nove in punto” ci ha dedicato un’intera puntata – , uno dei provvedimenti al centro di molte discussioni è la cosiddetta fattura telematica, ovvero l’obbligo di trasmettere al fisco tutte le fatture superiori a 3 mila euro. Due, in estrema sintesi, i risvolti della questione: chi acquista un bene, oppure un servizio, di valore superiore ai fatidici 3 mila euro deve presentare al momento del pagamento il proprio codice fiscale, oppure la propria partita Iva. I commercianti, professionisti e piccole imprese hanno l’obbligo di trasmettere via telematica i dati delle fatture emesse e ricevute e delle operazioni rilevanti ai fini Iva (partita Iva o Codice fiscale della controparte e importo del corrispettivo). L’obiettivo naturalmente è quello di combattere l’evasione fiscale tracciando le transazioni di denaro, in realtà nasconde un nuovo adempimento burocratico per tutti i titolari di partita Iva. “È un sacrificio che chiediamo a tutti i cittadini onesti, lo sappiamo. Ma vorremmo che fosse compreso, perché ci consentirà di colpire meglio gli evasori, gli stessi dei quali i contribuenti che pagano le tasse si lamentano” ha spiegato di recente Attilio Befera (nella foto), direttore dell’Agenzia delle Entrate, durante la presentazione della nuova strategia del fisco contro l’evasione.

 

Come funziona

 

Vanno comunicate le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese e ricevute, per le quali, nel corso del periodo d’imposta, i corrispettivi dovuti dal cessionario o committente, o al cedente o prestatore, secondo le condizioni contrattuali, hanno superato la soglia dei 3 mila euro, al netto dell’imposta applicata. Questa soglia è elevata a 3.600 euro, comprensiva dell’imposta sul valore aggiunto, per le operazioni non soggette all’obbligo di fatturazione, vale a dire la maggior parte di quelle per quelle in cui il cessionario o il committente risulti essere il consumatore finale (operazioni business to consumer). L’invio telematico deve essere effettuato entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello cui si riferiscono le operazioni. Nel primo periodo d’applicazione, sono escluse anche le operazioni Iva non soggette all’obbligo di emissione della fattura effettuate fino al 30 aprile 2011, come, per esempio, quelle riguardanti il commercio al dettaglio.

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