Home NotizieSan Marino San Marino, intervista a Giorgi (ANIS): Orgogliosi di contribuire equamente a spese

San Marino, intervista a Giorgi (ANIS): Orgogliosi di contribuire equamente a spese

da Redazione

L’accordo con l’Italia ha la priorità assoluta, i redditi vanno accertati e tutti devono essere orgogliosi di contribuire equamente alle spese dello Stato. Ad affermarlo è Carlo Giorgi, sentito da Fixing nel ciclo di interviste che ci portano nel 2011.

SAN MARINO – L’accordo con l’Italia ha la priorità assoluta, i redditi vanno accertati e tutti devono essere orgogliosi di contribuire equamente alle spese dello Stato. Ad affermarlo è Carlo Giorgi, sentito da Fixing nel ciclo di interviste che ci portano nel 2011.

Un giudizio secco sulla Finanziaria. Cosa vede favorevolmente del provvedimento, cosa boccia, cosa avrebbe inserito?
“Manca la scelta di campo concreta, sia sulle imposte, l’introduzione dell’IVA, che sulla lotta decisa agli sprechi. L’equità non è fatta di parole ma di fatti. Il privilegio del posto pubblico è una ingiustizia per gli altri lavoratori. I redditi vanno accertati. Le imposte dirette basse per tutti sono da rivedere perché ingiuste. Dobbiamo essere orgogliosi di contribuire equamente alle spese dello stato per poter contare e dire la nostra parola sull’ingiustizia degli sprechi che tutta la politica ha creato negl’anni buoni del bilancio. oggi bisogna cambiare”.
Aumentare il debito pubblico in attesa di tempi migliori può essere la strada per San Marino?
“Non si può indebitare lo stato per finanziare la spesa corrente. Lo si può fare per gli investimenti sui cosiddetti motori dello sviluppo. A mio avviso il debito pubblico non dovrebbe superare i 200/250 milioni di euro”.
Il gigantismo della Pubblica Amministrazione sammarinese è una questione oggettiva. Finora l’unica proposta è arrivata (proprio) da Anis, che ha chiesto di sfruttare i pensionamenti e limitare le assunzioni fino a ridurre il personale della Pa di 1.500 elementi in 8 anni. Come pensa si possa risolvere il problema?
“Attraverso la non sostituzione del personale pensionato. Attraverso la privatizzazione di alcuni servizi. Quest’ultima è una cosa concreta che si può realizzare in un anno. La riforma della PA pensi ai cittadini e alle imprese e non a chi ci lavora”.
Cosa ne pensate dell’ipotesi di eliminazione del provvedimento relativo all’Iva prepagata?
“Siamo contrari. Ci è dispiaciuto molto sentire che in Consiglio Grande e Generale ci sono ancora voci contrarie che non difendono gli interessi generali del Paese”.
E dell’idea di far pagare tasse più alte ai lavoratori frontalieri?
“Tutti dovremo pagare più tasse. Sono sicuro che il provvedimento della Finanziaria sarà meglio puntualizzato per evitare ingiusti trattamenti”.
L’accordo con l’Italia ha la priorità assoluta?
“Assolutamente sì. Ma non ci bastano le risposte della nostra politica: occorre con decisione fare molto di più”.
Ultima domanda: quali sono i tre interventi o le tre iniziative a cui il Governo dovrebbe dare la priorità nel 2011?
“Semplificare le norme; rinnovare i contratti di lavoro perché siamo d’accordo sulla necessità di lavorare più ore e con maggiore flessibilità per essere competitivi, trattenere le imprese e attrarre nuovi investimenti. Infine agire in trasparenza, facendo nomi e cognomi di tutti coloro che con le loro azioni mettono in pericolo il paese”.

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