La decisione del Governo di puntare su provvedimenti straordinari di recupero del gettito fiscale è coraggiosa anche perché impopolare. Gettito fiscale, i due contestati interventi in Finanziaria. L’imposta addizionale all’IGR vale solo per il 2011.
SAN MARINO – Misure ancora troppo timide per il contenimento delle spese e due interventi (di cui uno straordinario) relativi all’imposizione indiretta e diretta, che hanno già scatenato numerose critiche. Di questo si parla riferendosi al Bilancio previsionale 2011, al centro dei lavori del Consiglio Grande e Generale in questa tribolata fine d’anno. D’altro canto, con i tempi che corrono, riuscire a mettere insieme un Bilancio quanto meno accettabile partendo dai limiti strutturali dell’impianto statale sammarinese richiederebbe un miracolo vero e proprio, più che qualche alchimia amministrativa. Senza contare che l’idea di base per il contenimento della spesa pubblica è andato in direzione opposta a quello di gran parte degli Stati Europei (che peraltro sono chiamati a fare fronte ad una riduzione del PIL molto meno pesante di quello del Titano, pari al 12,5%) in quanto ha deciso di tener duro e di non toccare retribuzioni e licenziamenti nella pubblica amministrazione.
Un po’ di numeri
Il Bilancio previsionale 2011 è stato elaborato prevedendo un deficit di circa 39 milioni di euro, con un maggior contenimento dei fondi spesa per il 2011. Per quello che riguarda il trasferimento dallo Stato ai vari enti pubblici, che costituisce da sempre una fetta cospicua delle uscite, va rimarcato che è prevista una riduzione del valore complessivo, dai 171 milioni di euro della previsione assestata 2010 a 152 milioni di euro. È un segnale significativo che nessun ente del settore pubblico allargato abbia adottato bilanci previsionali che comportino trasferimenti per un ammontare superiore all’esercizio 2010, mentre in alcuni casi sono state operate rilevanti riduzioni del finanziamento pubblico.
Recupero gettito fiscale
La decisione del Governo di puntare su provvedimenti straordinari di recupero del gettito fiscale è coraggiosa anche perché impopolare, come abbiamo potuto appurare in occasione dello sciopero generale. D’altronde senza un intervento radicale volto al raggiungimento di una vera equità fiscale, qualunque scelta risulta impopolare. Il capitolo di previsione di entrate prevede complessivi 490 milioni di euro. E qui s’inseriscono i due provvedimenti di cui accennavamo sopra. Il primo è strutturale ed è relativo all’imposizione diretta. Con un provvedimento separato rispetto alla legge di bilancio infatti verrà disciplinata entro l’anno l’istituzione di una imposta complementare sui servizi prodotti a San Marino. Lo spirito del provvedimento è spiegato dalla relazione al bilancio: “Questa forma di imposizione compensa una lacuna fondamentale del sistema monofase ovvero l’assenza dalla base imponibile della componente dei servizi e permetterà di rafforzare il gettito nell’attesa di maturare le scelte definitive in merito all’eventuale passaggio ad un tradizionale sistema di imposizione del valore aggiunto in linea con quanto vigente in tutti i paesi europei”. Il provvedimento, si stima, potrà produrre un gettito tributario che si stima per il primo anno di 15 milioni di euro a fronte di una aliquota d’imposizione decisamente ridotta e mediamente pari al 3% dell’imponibile. Il secondo intervento, quello straordinario, è relativo invece all’imposizione diretta ed è rappresentato dall’istituzione per il solo esercizio finanziario 2011 di un’imposta addizionale all’IGR. L’intervento si propone di recuperare gettito e mantenere il livello del deficit entro soglie di sostenibilità nell’attesa del completamento della riforma tributaria, che secondo l’obiettivo programmatico della legge di bilancio, dovrà essere completata entro il primo semestre dell’anno. L’imposta addizionale verrà determinata da apposito decreto delegato in una misura compresa fra un minimo del 5% ed un massimo del 15% dell’imposta netta dovuta per l’esercizio fiscale 2010. Analogo provvedimento riguarderà la tassazione dei redditi da pensione superiori alla soglia di 2.500 euro mensili netti sino ad un massimo del 5%. Altri interventi contenuti nel progetto di legge si propongono di rivedere alcuni regimi fiscali, fra i quali il vigente sistema di esenzione delle rendite catastali, e introdurre forme di tassazione straordinaria riservata ai beni di lusso.