Home NotizieSan Marino San Marino, Renato Clarizia in Bcsm: il presidente dimezzato

San Marino, Renato Clarizia in Bcsm: il presidente dimezzato

da Redazione

Dopo quasi 240 giorni il Consiglio Grande e Generale ha nominato il nuovo Presidente della Banca Centrale di San Marino: Renato Clarizia. Alcune considerazioni sulla nomina, da San Marino Fixing domani in edicola.

Niente da dire sulla persona del nuovo Presidente di Banca Centrale di San Marino. Le considerazioni, casomai, vanno fatte sul modo in cui Renato Clarizia è stato nominato. Un Presidente dimezzato, per dirla alla Calvino, con i voti di metà esatta del Parlamento, mentre l’altra metà non ha partecipato al voto per protesta. Riflessioni in anticipazione del numero in edicola domani di San Marino Fixing.

Dopo quasi 240 giorni il Consiglio Grande e Generale ha nominato il nuovo Presidente della Banca Centrale di San Marino: Renato Clarizia. In mattinata l’annuncio in aula, nel pomeriggio la prima conferenza stampa a BCSM.
È stata una tempesta la sua elezione. Una battaglia campale durata un pomeriggio, una notte, e un’altra mattinata, che lascerà dietro di sé, sicuramente, feriti e contusi. Il Segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini che aveva minacciato le dimissioni dopo l’inopinato pareggio di martedì pomeriggio tra il candidato del governo e quello fantasma dell’opposizione, Biagio Bossone, ex Presidente dimissionario di Banca Centrale, avrà tirato un bel sospiro di sollievo. Per Clarizia si è infatti esposto parecchio.
Tornando alla giornata campale della nomina, alle 11.10 di mercoledì è arrivato l’annuncio. Con l’opposizione che nelle dichiarazioni di voto ha annunciato che non avrebbe partecipato e che ha poi abbandonato l’aula. La seduta si era aperta con la bocciatura dei due ordini del giorno dell’opposizione, presentati dai consiglieri Ddc e Psd. Il primo affermava che non esistesse una proposta ufficiale della candidatura a questo incarico da parte della maggioranza e quindi erano venute meno le motivazioni di questa nomina. Il secondo ordine del giorno invitava invece il Segretario alle Finanze ad aprire un confronto fra tutte le forze politiche per individuare un candidato condiviso per la presidenza di Banca Centrale.
In aula i votanti erano 33. Tre non hanno partecipato al voto (gli EPS avevano annunciato la loro astensione). Trenta erano i votanti. Trenta i voti a favore di Renato Clarizia. Stanco applauso della maggioranza.
La seconda fumata nera dunque non c’è stata, le dimissioni di Valentini sono state evitate, eppure quei manifestanti minacciosi che volevano entrare a Palazzo Pubblico e invadere la sala del Consiglio, pur nella condanna totale del gesto, sono riusciti ad esprimere sino in fondo la divisione lacerante della politica e del Paese. L’incapacità di trovare un compromesso tra maggioranza e opposizione dopo quasi 240 giorni (238, per la precisione) è la conferma che purtroppo non c’è ancora limite al peggio. Ne vedremo ancora delle belle. Il Paese assiste impotente di fronte a tanta irresponsabilità.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento