Home FixingFixing San Marino, i cosmetici? Non c’è trucco

San Marino, i cosmetici? Non c’è trucco

da Redazione

I cosmetici sammarinesi sono equiparati a quelli italiani. Il 17 novembre 2010 è stato firmato il protocollo di cooperazione tra la Repubblica di San Marino e l’Italia sui “prodotti cosmetici, biocidi, presidi medico-chirurgici oggetto di produzione, importazione ed esportazione dalla Repubblica di San Marino”.

di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – I cosmetici sammarinesi sono equiparati a quelli italiani. Il 17 novembre 2010 è stato firmato il protocollo di cooperazione tra la Repubblica di San Marino e l’Italia sui “prodotti cosmetici, biocidi, presidi medico-chirurgici oggetto di produzione, importazione ed esportazione dalla Repubblica di San Marino”. In virtù dell’accordo di cooperazione e unione doganale tra l’Unione europea e San Marino, entrato in vigore il 1° aprile 2002, il Titano è tenuto “a recepire le disposizioni legislative a tutela della salute dei consumatori, nonché le disposizioni doganali comunitarie necessarie al buon funzionamento dell’accordo”. La cooperazione è finalizzata alla verifica della conformità dei prodotti sia nel caso che la produzione avvenga a San Marino sia nel caso di una loro importazione da un Paese dell’UE diverso dall’Italia e/o da un Paese Terzo per una loro successiva esportazione verso l’Italia. Le autorità sanitarie competenti si devono impegnare “a segnalare reciprocamente e ad adottare i provvedimenti opportuni in caso di segnalazione di reazioni avverse dovute all’impiego di prodotti cosmetici regolari”. Il protocollo avrà durata quinquennale: qualora alla scadenza non sia espressa rinuncia scritta da una delle parti, l’accordo verrà rinnovato automaticamente per ulteriori 5 anni. Abbiamo intervistato il dottor Maurizio Berardi (nella foto), direttore del Dipartimento Prevenzione della Repubblica di San Marino.

 

In cosa consiste l’accordo?

 

“In estrema sintesi, stabilisce l’ufficializzazione delle procedure per le aziende sammarinesi che vogliono produrre e commercializzare in Italia i proprio prodotti. Il protocollo permette di superare le difficoltà che le imprese del Titano dovevano affrontare. Le aziende infatti venivano considerate e tutti gli effetti ‘aziende di Paesi terzi’, con tutto quello che ne consegue: complicazioni burocratiche, dogana, eccetera. Sul Titano esiste un deficit legislativo in materia: la legge è in questi giorni in seconda lettura al Consiglio Grande e Generale”.

 

Quali sono i rischi per la salute in caso di cosmetici ‘poco controllati’?

 

“La legge recepisce una normativa comunitaria che stabilisce, tra le altre cose, anche una lunga lista di prodotti vietati e pericolosi per la salute dell’uomo. I cosmetici sono, per codifica, prodotti destinati ad un uso esterno: vengono spalmati sulla pelle, o assunti per via orale. Sono comunque prodotti che il corpo assorbe. Un prodotto non controllato può portare a intossicazioni e infiammazioni locali. I cosmetici sono prodotti che per certi versi non rientrano nella categoria dei ‘farmaceutici’: vengono utilizzati non per curare una malattia per la prevenzione”.

 

Cosa prevede la legge?

 

“I prodotti dovranno avere l’autorizzazione dell’Autorità Sanitaria. Attraverso un dossier scientifico, vengono valutati i componenti chimici che lo compongono al fine di capire ‘gli ingredienti’ e quindi i rischi per la salute del consumatore”.

 

Per adeguarsi alla nuova normativa, le imprese del territorio dovranno affrontare alcune spese?

 

“No, nessuna spesa. Le imprese dovranno inoltrare la richiesta all’autorità sanitaria per avere la conformità igienico-sanitaria. Il protocollo presenta due vantaggi: sia per le aziende interessate che per il consumatore: tutti i prodotti verranno valutati con grande attenzione. Il che si traduce e si trasferisce direttamente sulle persone”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento