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Querelle Riccio-Zechini la nota del Congresso di Stato

da Redazione

Il Congresso di Stato ha preso atto dell’Accordo sottoscritto dal Segretario di Stato al Territorio, Gian Carlo Venturini col Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Gian Carlo Galan. Sul tavolo dell’esecutivo anche la relazione della Commissione sul caso Riccio-Zechini.

Il Congresso di Stato ha preso atto ieri, con soddisfazione, dell’Accordo sottoscritto dal Segretario di Stato al Territorio, Gian Carlo Venturini col Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Gian Carlo Galan, accordo che fornisce importanti risposte a diverse aziende sammarinesi che operano nei settori dell’agricoltura, dell’importazione di fauna, di speci arboree, di fertilizzanti e fitofarmaci. Lo ha riferito lo stesso Venturini che ha anche informato sull’avvenuta approvazione, da parte della Giunta regionale dell’Emilia Romagna, del testo del nuovo Accordo per lo smaltimento dei rifiuti, compresi quelli differenziati e speciali, Accordo che conterrà nuovi termini procedurali, nonché l’aumento dei quantitativi di rifiuti che saranno smaltiti. Dovendo, il nuovo Accordo avere il benestare della Farnesina, nel frattempo la Giunta ha prorogato l’Accordo esistente e, ieri mattina, in un incontro tecnico con la Provincia di Forlì si è avuta conferma anche dell’assenso della stessa Provincia alla stipula della nuova convenzione.
Proseguono intanto in modo serrato i confronti fra il Governo e le Forze politiche economiche e sociali sulla finanziaria che andrà in Consiglio per l’approvazione la prossima settimana. Il Congresso di Stato ha espresso soddisfazione per la condivisione ottenuta dalle categorie economiche e bancarie, mentre non si registra ancora la condivisione dei sindacati, che hanno confermato lo sciopero generale.
Il Congresso di Stato ha esaminato oggi la relazione della Commissione incaricata di riferire sul caso dei diverbi fra il Coordinatore delle Forze di Polizia, Sabato Riccio e il Comandante della Gendarmeria, Coll. Achille Zechini. Il Segretario di Stato per gli Affari Interni, Valeria Ciavatta, ha tenuto innanzi tutto a precisare che il Governo non ha assolutamente intenzione di insabbiare il caso, così come asserito da alcuni esponenti dell’opposizione. La relazione, ha precisato la Ciavatta, è stata consegnata il giorno 19 novembre e da allora custodita da lei stessa, su incarico del Congresso di Stato che, nelle successive sedute di novembre e del 2 dicembre, a causa dei numerosi argomenti in discussione, non ha esaurito l’ordine del giorno.
La relazione è stata dunque esaminata ieri e, nella sua premessa elenca le difficoltà derivanti dalla nomina del Coordinatore delle Forze di polizia e dalle contestazioni sui suoi poteri e sul suo ruolo da parte del Comandante della Gendarmeria. Queste difficoltà, prosegue la relazione, “sarebbero state superabili con buona volontà e spirito di servizio” che in realtà non vi sono state, soprattutto da parte del Comandante della Gendarmeria e del Coordinatore. Per questi motivi la Commissione giunge alla conclusione che le vicende avvenute fra i due, sia per le modalità che per il contenuto determinino per il Comandante della Gendarmeria una condotta non adeguata al decoro delle funzioni svolte e per il Coordinatore una riprovevole condotta in servizio. Sulle presunte minacce non risultano “prove giuridicamente valide” ma le sole dichiarazioni dei diretti interessati.
Il Governo, preso atto della relazione, dopo avere espresso l’opportuno ringraziamento ai componenti della Commissione, ha deciso di esprimere ufficialmente un sentito biasimo per le gravi intemperanze emerse dalla stessa relazione ed anche da altri episodi segnalati.
I due alti funzionari dello Stato, conclude la Ciavatta, sono chiamati a servire la Repubblica di San Marino e la mancanza di collaborazione e le intemperanze che sono emerse in questo caso non sono consone alla loro funzione.
Il Governo ha deciso poi che se si dovessero ripetere fatti analoghi non potranno più essere tollerati e pertanto sarà necessario prendere i conseguenti provvedimenti.
Il Governo ha deciso infine di riferire alla Commissione Affari Esteri, che aveva richiesto l’istituzione di questa indagine, sui contenuti della relazione che, in ogni caso, non si ritiene opportuno divulgare.
 

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