Home FixingFixing Diario della crisi del 3 dicembre 2010

Diario della crisi del 3 dicembre 2010

da Redazione

Gli speculatori attaccano ora gli altri componenti Piigs, Italia e Spagna in testa.

di Saverio Mercadante

 

Mentre Julian Assange, il fondatore di Wikileaks annuncia che all’inizio del prossimo anno una delle principali banche americane sarà costretta a fare i conti con nuove rivelazioni e devastanti “fughe di notizie”, martedì mattina il differenziale di rendimento tra Btp decennali italiani e Bund tedeschi vola a 210 punti base. E’ nuovo livello massimo dalla nascita dell’euro. Anche gli spagnoli non se la passano male: il differenziale di rendimento tra titoli di Stato decennali e bund tedeschi è salito fino a 311 punti base, anche per loro nuovo massimo storico dall’introduzione dell’euro. Gli speculatori attaccano ora gli altri componenti Piigs, Italia e Spagna in testa. Il Dr. Doom, l’economista Nouriel Roubini, diventato famoso per avere anticipato la crisi del credito prima del 2007, calpesta ogni parvenza di speranza. Prima la botta della Grecia, sei mesi fa, poi l’Irlanda nelle settima scorse. E L’Europa sembra che abbia retto sino ad ora. Adesso toccherà al Portogallo chiedere gli aiuti per scongiurare il rischio bancarotta. E infine la Spagna. Colpevole, secondo Roubini, di avere sottostimato il costo per rimettere ordine ai suo sistema finanziario. ”Il punto è capire se un simile destino toccherà anche alla Spagna. I fondi ufficiali non sono sufficienti per il bailout anche di Madrid”. Debito e un budget migliori di altri stati, ma l’alto tasso di disoccupazione e il collasso immobiliare potrebbero ricreare una situazione similirlandese: le sue banche avranno bisogno di aiuti d’emergenza, ha sottolineato il professore della New York University. “L’eventuale costo per ripulire il sistema finanziario spagnolo sarà ben più grande di quanto stimato dal governo. Come sappiamo, gli stress test dell’Unione Europea non sono stati stressanti a sufficienza”, ha concluso Roubini.

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