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San Marino: vecchie Tv, caos per cittadini e commercianti

da Redazione

L’AASS: “Sarà una vera e propria emergenza. Nessuna indicazione per noi. Sarà una situazione molto critica, potrebbero arrivare diecimila televisori e non abbiamo dato indicazione di niente”. Il rischio è quello di trovarsi centinaia di apparecchi abbandonati per strada.

di Saverio Mercadante

 

SAN MARINO – Poteva essere una bella vetrina per mostrare ai sammarinesi l’efficienza dell’amministrazione. E invece incredibilmente nel passaggio dall’analogico al digitale non c’è nessuna, nessuna, indicazione per gli abitanti della Repubblica di San Marino e per i commercianti sullo smaltimento di quelli che a tutti gli effetti sono considerati rifiuti speciali: i vecchi televisori che verranno rottamati per questo epocale passaggio tecnologico. “Sarà una situazione molto critica, potrebbero arrivare diecimila televisori e non abbiamo dato indicazione di niente”. E’ sconsolante, imbarazzante, la risposta del vice presidente dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici, l’ingegner Sauro Cecchini. “Temiamo – ammette quasi con candore il vice presidente – di essere sommersi da un marasma di rifiuti che non sapremo come collocare in tempi brevi. Dovremo stoccarli in qualche capannone. Sarà una vera e propria emergenza, purtroppo”. “Non ci siamo ‘messi giù’ per capire come gestirla – prosegue l’ingegnere -. Non abbiamo dato nessuna indicazione nemmeno ai commercianti per il ritiro dei vecchi televisori. Lo vorremmo anche noi. E’una norma a cui stiamo lavorando per la nuova legge sui rifiuti (sic!). Noi come gestori stiamo proponendo l’obbligo del ritiro del vecchio e di mettere in circolo anche i risarcimenti per noi per lo smaltimento finale. Purtroppo viviamo di riflesso, senza prospettive”. Basiti, senza parole, dopo un’ammissione di impotenza di questo genere. Abbiamo fatto una verifica con alcuni grandi esercizi commerciali della Repubblica, come Murata Store e Freeshop, per esempio. E ci hanno confermato che non c’è stata nessuna indicazione per lo smaltimento dei vecchi televisori. E addirittura il deposito ‘dedicato’ alla raccolta differenziata di San Giovanni (nelle foto, d’archivio) ha rifiutato un carico di elettrodomestici da parte dei commercianti, nemmeno pagando di tasca propria. E’ stato detto che non potevano accettarli. Solo i privati possono portare i rifiuti speciali. Murata Store si è addirittura offerto di portare nome e cognome e indirizzo dei proprietari dei vecchi televisori per superare il fatto che potrebbero essere di acquirenti italiani. Ma anche qui non è stato possibile far niente per portarli al deposito di San Giovanni. La risposta è stata questa: “Andiamo noi direttamente a casa a prenderli”. Lo staff di Murata Store non ci poteva credere: “Ma come! Ci offriamo noi di portarli, facciamo risparmiare sul servizio porta a porta e questi preferiscono spendere di più e correre il rischio che ci siano centinaia di televisori per strada buttati accanto ai cassonetti”. Quando va bene. Direbbe anche Aldo del trio Aldo, Giovanni e Giacomo: “Non ci posso credere”. Va dato atto che l’unica Segreteria di Stato che si è spesa per dare un minimo di informazione al nostro giornale è stata quella del Territorio. Che ha confermato: il passaggio al digitale sui sei ripetitori di Rtv è stato fatto. Anche su quelli della Rai è avvenuto altrettanto. Va anche detto che ci potrebbero essere piccole porzioni di territorio, rivolte verso le Marche, che invece riceveranno per le tv nazionali il segnale ancora in analogico (il passaggio al digitale nelle Marche avverrà nella prossima primavera) e invece riceveranno il segnale in digitale per quanto riguardo San Marino Rtv. Per gli utenti non sarà comunque un problema: tutti i televisori ricevono comunque il segnale in analogico, sia i nuovi che i vecchi. Con il decoder esterno o già incorporato quindi si riceverà il segnale in digitale per San Marino Rtv. Ci è stata data anche indicazione, sempre dalla Segreteria di Stato al Territorio, anche se non è di sua competenza, che i commercianti essendo produttori, o meglio detentori, di rifiuti speciali dovrebbero fare una notifica presso gli uffici di competenza per portare i vecchi televisori nei siti deputati in Italia. Sul prossimo numero di Fixing ulteriori approfondimenti.

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