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La Carim mette in vendita il CIS

da Redazione

Nel segno della trasparenza dei rapporti bancari tra Italia e San Marino. Va letta in questa ottica l’intenzione, da parte della Carim, di vendere il Credito Industriale Sammarinese. E la notizia piomba sul Titano come un autentico fulmine.

SAN MARINO – Nel segno della trasparenza dei rapporti bancari tra Italia e San Marino. Va letta in questa ottica l’intenzione, da parte della Carim, di vendere il Credito Industriale Sammarinese. E la notizia piomba sul Titano come un autentico fulmine. Il presidente della Fondazione Carim Massimo Pasquinelli non fa mistero: “Non svelo niente di nuovo se affermo che è proprio in virtù del Credito Industriale Sammarinese che Carim adesso è sotto amministrazione controllata – ha detto, riferendosi al commissariamento – Così come ribadisco che fu proprio Bankitalia a spingere Carim all’acquisto del Cis, per evitare che ci mettessero sopra le mani grandi gruppi bancari. Credo che occorra andare avanti per alcuni esercizi, per rendere la banca ancor più appetibile sul mercato”. Un fulmine a ciel sereno, per il Titano. Il segretario alle Finanze Pasquale Valentini si augura non sia una decisione definitiva: “Per noi sarebbe un evento estremamente negativo. In ogni caso, per superare l’inghippo che ha bloccato i controlli richiesti da Bankitalia, è nostra intenzione emettere un provvedimento con carattere d’urgenza, per consentire le verifiche”. E anche il presidente del Cis Franco Capicchioni si mostra sorpreso: “Non ne eravamo a conoscenza nemmeno noi, ma il presidente ha detto di voler vendere solo dopo aver consolidato il patrimonio del Cis, dunque parliamo di qualche anno”.

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