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Digitale terrestre, Carmen Lasorella e la nuova svolta tecnologica

da Redazione

Digitale terrestre, per la tv di Stato di San Marino equivarrebbe a restare un puntino minuscolo, insignificante. Parliamoci chiaro: il rapporto tra i sammarinesi e la “loro” tv è piuttosto ambivalente. Intervista al direttore della televisione della Repubblica.

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Lo spegnimento del sistema analogico e il passaggio della televisione al digitale terrestre rappresenta una svolta importante per quanto riguarda le telecomunicazioni. Il settore corre veloce, le nuove tecnologie allargano gli orizzonti, offrono nuove opportunità per gli operatori del settore. Perché la televisione non è più quella di poco tempo fa. L’intero panorama dell’informazione sta mutando radicalmente sotto i nostri occhi. Non cogliere questa opportunità per mancanza di coraggio, di idee, di lucidità, sarebbe deleterio. Significherebbe restare fermi a guardare il treno che passa. Perdere un appuntamento importante. Significherebbe accumulare un ritardo poi difficilmente colmabile. Per la televisione di Stato di San Marino equivarrebbe a restare un puntino minuscolo, insignificante. Parliamoci chiaro: il rapporto tra i sammarinesi e la “loro” Tv è piuttosto ambivalente. Un rapporto di amore e odio per una realtà che vorrebbero veder decollare, una volta per tutte, ma senza perderla come referente principale. Una difficile sintesi questa, di tv locale ma con un ben più ampio respiro, che è anche l’obiettivo dichiarato di Carmen Lasorella, da quando è salita per la prima volta sul Titano nelle vesti di Direttore della Tv pubblica di San Marino. Una sintesi che può riuscire grazie (anche) alle nuove tecnologie. Il digitale terrestre, ma ancor più la piattaforma satellitare. E non solo. Con il Direttore Carmen Lasorella facciamo il punto della situazione sul futuro della televisione di Stato di San Marino. La realtà tecnologica televisiva è in perenne rapido divenire.

 

Qual è la strategia di San Marino Rtv?

 

“La strategia seguita per la televisione pubblica di San Marino, fin dall’inizio della mia direzione, è stata quella di puntare su tutte le piattaforme disponibili. Digitale, satellite, rete anche nella prospettiva della banda larga e quindi della televisione ibrida. La strategia dei mezzi, ovvero le piattaforme, non può prescindere naturalmente dai contenuti. Dal primo momento ho annunciato una scelta GLO-CAL, che significa attenzione e valorizzazione per i temi locali, al tempo stesso visione e apertura agli argomenti di interesse generali”.

 

San Marino Rtv, intanto, il suo digitale terrestre l’ha già “acceso”.

 

“Per quanto attiene alla televisione l’intesa con la Direzione Poste e Telecomunicazione di San Marino abbiamo provveduto già dal 23 dicembre 2009 a portare nel territorio il Digitale Terrestre sulla frequenza nazionale 42. Abbiamo quindi operato su una seconda frequenza, assegnata alla Repubblica dal piano di Ginevra del 2006, la frequenza 51 che intanto sta trasmettendo in tecnica digitale nelle ore notturne. Dalla data dello switch-off sul 51 si trasmetterà 24 ore su 24. Esistono poi altre tre frequenze, sempre assegnate dal piano di Ginevra, ma queste formano oggetto di accordi con l’Italia spostati sul piano politico”.

 

E il progetto per lo sbarco sul satellite è avviato.

 

“Il progetto è già pronto da prima dell’estate, la trattativa è in fase molto avanzata e mi auguro prossima alla conclusione. Il satellite è un piattaforma e concludere il contratto è il presupposto per passare alla fase due, che riguarda i contenuti. Naturalmente, ci sto già lavorando, anche se per definire sinergie e progetti servono certezze. Confido comunque che sarà una importante opportunità per la televisione e attraverso la televisione per la Repubblica. Una vetrina per l’identità, i temi, i valori sammarinesi in una offerta che spazi naturalmente su argomenti di interesse diffuso, per un pubblico più vasto. E la differenza la farà la chiave in cui saranno trattati gli argomenti, le voci, la capacità di fare informazione”.

 

In cosa consiste l’operazione?

 

“Avremo due canali su posizioni satellitari diverse: 13 ° e il 9°. Sui 13 gradi, per intenderci, trasmettono tutti i principali broadcaster del mondo; la 9 gradi invece è una posizione satellitare utile a produzioni di servizio, mirate a settori particolari, che potrebbero portare risorse”.

 

Sarà un investimento importante per Rtv?

 

“Rispetto agli standard di mercato le condizioni economiche sono anche più vantaggiose. Mi preme inoltre sottolineare, che il rapporto con Eutelsat (il primo operatore satellitare europeo, ndr) non si limita a quello tra fornitore e cliente, ma comprende una partnership. Con il loro impegno, anche finanziario, la tv promuoverà un evento in Repubblica”.

 

Digitale terrestre e satellite sono in contrapposizione?

 

“Le televisioni oggi, lo ripeto, devono usare ogni possibile piattaforma. È chiaro che i diversi tipi di utenza richiedono diversi generi di programmazioni. La Tv pubblica sammarinese deve diventare competitiva, accettando finalmente la sfida e il confronto. Per troppo tempo il bacino della televisione pubblica di San Marino è rimasto limitato, tant’è che in questi ultimi due anni per allargarlo abbiamo puntato decisamente sul web. Finalmente c’è l’occasione di ampliarlo e ciò sarà garantito soprattutto dal satellite. Il nostro progetto è quello di fare una televisione di San Marino, per San Marino, da San Marino”.

 

Utilizzare più strumenti e creare palinsesti differenti significherà per Rtv reimpostare l’assetto organizzativo.

 

“È chiaro che questo comporterà una riorganizzazione del lavoro. Richiederà sinergie. Occorrerà stringere degli accordi, attingere all’esterno. E’ chiaro che in questa fase di approccio ad uno strumento diverso, gli uomini e le donne della Tv pubblica di San Marino dovranno tirare fuori il meglio da se stessi ma anche avere uno scambio e un appoggio da realtà maggiormente consolidate. Questo non significa semplicemente oneri aggiuntivi, ma operare in partnership e promuovere utili scambi di servizi e produzioni, come del resto avviene in tutte le realtà televisive”.

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