Home FixingFixing Nel libro di Lorenzo Giardi tante storie sportive. Lungo le strade della C

Nel libro di Lorenzo Giardi tante storie sportive. Lungo le strade della C

da Redazione

C’era una volta il calcio. Quello genuino, verace, lontano dai riflettori della ricerca della gloria sportiva a tutti i costi. In un libro di Lorenzo Giardi i 10 anni del calcio sammarinese tra i ‘Pro’. De Biagi e Crescentini? Rapporto di odio-amore, come tra due fidanzati.

di Loris Pironi

 

C’era una volta il calcio. Quello genuino, verace, lontano dai riflettori della Champions League e della ricerca della gloria sportiva a tutti i costi. Il calcio delle piccole città con grandi passioni. Il calcio dove sogni San Siro, il tempio del calcio, e ti ritrovi a giocare a Villacidro, 15 mila anime nel sud ovest della Sardegna, oppure a Gavorrano, un puntino sulla mappa della Maremma grossetana. Attenzione però a non lasciarsi andare a facili ironie: stiamo parlando di calcio professionistico, che richiede abnegazione e competenza, piedi buoni in campo e perizia nel far quadrare i conti a fine stagione, cosa peraltro non facile senza diritti tv milionari e senza migliaia di spettatori in tribuna tutte le domeniche. In questo calcio, San Marino c’è. Da ben dieci anni, consecutivi. Un’avventura lunga e appassionata che i tifosi del San Marino Calcio seguono lungo le corde toccate dalla voce appassionata di Lorenzo Giardi, telecronista e opinionista di San Marino Rtv. Da quando il San Marino Calcio ha fatto il grande salto tra i ‘Pro’, Lorenzo Giardi ha raccontato questo decennio di sport in un libro. S’intitola “Le strade della C” ed uscirà a fine mese (edizione Sport Agency, prezzo 19 euro). “Mi sono avvicinato al mondo del giornalismo sportivo ascoltando le radiocronache di Ciotti e Ameri a ‘Tutto il calcio minuto per minuto’. Il calcio che descrivevano era quasi romantico. Quello che ci troviamo a raccontare noi è invece più ruspante, quasi pionieristico direi, ma altrettanto ricco di fascino e di calore. Il San Marino Calcio è salito in serie C2 nel 2000: da allora, appunto, non è mai tornato tra i dilettanti e soprattutto ha saputo conquistare due promozioni in serie C1. È questa la storia che ho voluto raccontare”.

 

Partiamo proprio dal titolo: “Le strade della C”.

 

“Le strade della C sono quelle percorse, in lungo e in largo per tutta Italia da una troupe televisiva, composta da giornalista, operatore e radiocronista, al seguito del San Marino Calcio. Talvolta anche il navigatore satellitare non riesce a trovare i campi in cui si andrà a giocare, in questi anni me ne sono capitate davvero tante. E il libro è ricco di episodi”.

 

Ne anticipiamo qualcuno?

 

“Era il 2003, tormenta di vento a San Marino. Qualcuno se la ricorderà perché letteralmente divelse la tribuna dell’Olimpico di Serravalle. Eravamo nel piazzale di San Marino Rtv, stavamo per partire alla volta di Santa Croce sull’Arno, dove la squadra avrebbe giocato contro l’Aglianese. Solo che il tronco di una quercia secolare si abbatté nel parcheggio impedendoci di uscire con la macchina. L’unica alternativa era prendere quella del nostro operatore, una vecchia Opel Astra scassata, che per fortuna era parcheggiata altrove. Il viaggio fu lunghissimo, quando arrivammo allo stadio non ci volevano far passare: come poteva la troupe della Tv di Stato della ‘ricca Repubblica di San Marino’ andare in giro con una macchina da ultras? A Fano invece, per colpa di un rigore peraltro fatto ribattere, finì a ceffoni. La sala stampa non c’era, facevo la radiocronaca in mezzo alla tribuna. Era una partita importante, molto sentita. Punteggio fisso sullo 0-0 fino a 5 minuti dalla fine quando l’arbitro fischia un rigore. Per il San Marino. Fischi e ululati dal pubblico, frasi irripetibili all’arbitro. Sul dischetto va Gianluca Procopio, calcia e segna. Io racconto il gol con enfasi, anche meno di quello che avrei dovuto, proprio per non aizzare i tifosi. Malgrado ciò mi ritrovo attorniato da 5-6 tifosi del Fano che se la prendono lo stesso. E allora giù parole pesanti e qualche strattonata. L’arbitro intanto decide di far ripetere il rigore: Procopio torna a calciare e questa volta sbaglia. I facinorosi nel frattempo sono diventati una trentina, e veniamo aggrediti. Alla fine usciremo dallo stadio con la scorta: cose che possono capitare sulle strade della C…”.

 

Parliamo del libro, adesso.

 

“Sono circa 450 pagine, il libro è strutturato in quattro parti. La prima è simile a un romanzo, con questi dieci anni raccontati con stile narrativo. Poi c’è una parentesi fotografica, con le immagini salienti, a colori. La terza parte è invece più tecnica, più specifica, e comprende i principali avvenimenti sportivi, non solo calcistici, avvenuti anno per anno a San Marino e nel resto del mondo, compresa una ricca sezione statistica. Quindi il volume si chiude con una parte di documentazione giornalistica, ritagli di giornale e quant’altro, riguardante avvenimenti prevalentemente calcistici e sammarinesi”.

 

Non solo San Marino Calcio, insomma.

 

“No, c’è spazio anche per la nostra Nazionale e per le squadre di club, che giocano nelle coppe europee. Senza dimenticare gli altri sport che in questo lasso di tempo hanno portato gloria a San Marino: Manuel Poggiali in primis, con i suoi due titoli iridati nel motociclismo, ma anche la tiratrice Daniela Del Din, oro ai Giochi del Mediterraneo. Li ho inseriti anche perché ritengo che questi dieci anni siano stati irripetibili per lo sport sammarinese”.

 

Abbiamo parlato di nazionale, mettiamo allora a confronto i due personaggi che hanno caratterizzato il decennio calcistico del Titano. Da una parte il patron del San Marino Calcio Germano De Biagi, dall’altra il Presidente della Fsgc Giorgio Crescentini.

 

“Nel libro parlo di entrambi. Sia De Biagi sia Crescentini sono due straordinari interpreti del calcio sammarinese. Uno ha portato la sua società tra i professionisti, l’altro ha aperto le frontiere alle nostre squadre. Senza Germano De Biagi, che fra l’altro ogni estate dice di voler mollare tutto, non esisterebbe il San Marino Calcio. Senza Giorgio Crescentini il calcio sammarinese non avrebbe avuto questa crescita. Il loro è il classico rapporto di odio-amore di due innamorati. Magari non lo dicono, ma ognuno ha bisogno dell’altro”.

 

A proposito di amore, perché quello tra i sammarinesi e la loro squadra non è mai sbocciato completamente?

 

“È vero, si tratta di un amore incompleto: nel libro c’è un lungo capitolo dedicato a questo. In realtà c’è un piccolo gruppo di tifosi fedelissimi, il Nucleo 2000, che seguirebbero la squadra in capo al mondo. Sono encomiabili perché magari capita che sono soltanto in due nelle trasferte più lontane, ma non mancano mai. D’altro canto è un peccato che una squadra che richiede così tanto impegno abbia così poco seguito di appassionati. Ad ogni modo il calcio, e lo sport in generale, rappresentano per San Marino un biglietto da visita importante. Ricordo l’invasione dei tifosi del Genoa, campionato di C1 2005-2006, e prima ancora uno storico San Marino – Fiorentina, quando si chiamava Florentia Viola dopo il fallimento, che portò un’altra marea di sostenitori in Repubblica. Rispetto ai tanti problemi che stiamo vivendo, almeno lo sport ci porta una ventata di sano ottimismo”.

 

La presentazione di “Le strade della C” è fissata per lunedì 29 novembre alle ore 17 alla sala conferenze della Casa del Calcio.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento