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XFactor, vince Nathalie Anche il predestinato s’inchina

da Redazione

Qualcosa di minuto e graffiante ha vinto la quarta edizione di XFactor. Nathalie ha trionfato nel talent di Rai 2, portandosi a casa premio della critica, preferenze del pubblico sovrano e un contratto discografico da 300 mila euro.

Qualcosa di minuto e graffiante ha vinto la quarta edizione di XFactor.
Nathalie ha trionfato nel talent di Rai 2, portandosi a casa premio della critica, preferenze del pubblico sovrano e – di conseguenza – un contratto discografico da 300 mila euro.
Nonostante abbia rischiato di uscire nella prima puntata, nonostante le abbiano appioppato look improbabili e nonostante le donne non abbiano mai vinto a XFactor (sì però poi fuori la gente consoce un pochino più Giusy Ferreri e Noemi che gli Aram Qurtet)… Insomma, nonostante tutto, Nathalie ce l’ha fatta. Qualche mese fa questa trentenne suonava qua e là per i locali di Roma, ieri sera ha duettato con Skin degli Skunk Anansie, ha fatto ascoltare una sua canzone a milioni di persone e – per finire – ha sconfitto Davide, il superfavorito di quest’anno.
Il diciassettenne del Salento sembrava non avere rivali. Con quella voce roca, il faccino carino abbastanza per piacere a mamme e figlie, spigliatezza sul palco, e un inedito firmato da Francesco Renga sembrava il predestinato. Finché Nathalie – il diesel come la definì Enrico Ruggeri – non ha cominciato a sgomitare, piano piano, fino alla semifinale dove ha dimostrato la sua grinta decidendo di portare sul palco una canzone interamente scritta da lei, In punta di piedi, rifiutando addirittura un brano composto ad hoc per lei da Pacifico, autore che per altro la cantautrice romana stima tantissimo. Ha portato sul palco un brano morbido, delicato, che ricorda tanto Tori Amos ma che almeno sfugge dalle nenie commerciali che XFactor propina ai suoi concorrenti.
E pensare che Anna Tatangelo – o Lady Tata, come la chiamava Facchinetti, senza comunque riuscire a renderla più simpatica e meno antica – pensava che Nathalie fosse troppo timida e dimessa…
Cara Tata, Nathalie è arrivata prima. Davide secondo: da mezzanotte in poi non lo abbiamo più visto, in nome di una legge che tutela i minori in televisione (poi però li fanno cantare a squarciagola per mesi a Io canto e Ti lascio una canzone. Si può almeno dire che vergogna?). E al terzo posto Nevruz Joku. Un terzo posto che vale una vittoria perché su questo rocker che “sembra Ozzie Osburne e parla come Orietta Berti” (come scrive Sara Gambero sul portale di Libero) non ci avrebbe scommesso nessuno, tranne – naturalmente – Elio, il giudice camaleontico, geniale, il vero motivo per cui valeva la pena guardare XFactor anche se cantavano gli Effetto Doppler. E grazie all’intuizione di Elio i nevruziani sono diventati migliaia in tutta Italia. Ma i nevruziani di ogni genere ed età non sono bastati per portare avanti questo personaggio bizzarro e tenero, l’operaio disoccupato che fa i provini in stampelle perché si è slogata una caviglia a un concerto, il musicista autodidatta che dorme per strada, uno che – diciamolo – a vederlo la prima volta un po’ fa paura e un po’ fa ridere, ma poi tira fuori il suo vocione, la sua pazzia, il suo esagerare, il suo steccare, i suoi pianti, il suo agitarsi perché i giudici devono esprimere un’opinione. Uno così poco rock quando ringrazia il pronto soccorso dove gli hanno curato la caviglia! Uno così tanto rock da rischiare la vita buttandosi sul pubblico che non lo raccoglie… Insomma, uno così non poteva vincere XFactor. Ma che bello poterci almeno sperare!

sbl

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