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Ue, Governo battuto due volte alla Camera

da Redazione

La maggioranza va sotto sul seggio supplementare del Parlamento europeo, andrà all’Udc. Fli vota con l’opposizione. Il Pd rilancia l’esecutivo di transizione: "Ci sono nomi autorevoli". I finiani minacciano: il 14 dicembre votiamo no alla fiducia.

La maggioranza viene battuta due volte alla Camera, il seggio supplementare del Parlamento europeo va all’Udc. E’ quanto si apprende dalla votazione di oggi (23 novembre). In particolare, il governo va sotto sull’articolo 4 della ratifica delle modifiche al Trattato dell’Unione europea, che assegna all’Italia un seggio supplementare a Strasburgo. A scrutinio segreto è stato respinto un emendamento all’articolo 4, la maggioranza aveva dato indicazione per votare contro l’articolo nel suo complesso. L’articolo, anche in questo caso a scrutinio segreto, è invece passato con 292 sì, 250 no e un astenuto. Fli ha votato con Udc, Pd e Idv. Il partito di Berlusconi chiedeva di assegnare il seggio con una nuova redistribuzione, e non attraverso le regole del 2009 quando si sono svolte le elezioni europee. Dopo la bocciatura della proposta, però, il 73esimo posto in Europa è andato all’Udc. Il dato politico importante è che la maggioranza è stata nuovamente battuta. "Il governo è stato battuto in Aula due volte anche oggi. La conferma di quanto diciamo da mesi: la maggioranza non c’è più". E’ il commento del capogruppo Idv a Montecitorio, Massimo Donadi, che aggiunge: "Berlusconi prenda atto che questo governo è politicamente finito ed eviti al Paese l’ulteriore vergogna della compravendita di parlamentari. Un minuto dopo l’approvazione della Finanziaria si dimetta. Meglio il voto che questo disastro istituzionale". Il Partito democratico continua a pensare al governo di transizione. Lo conferma il segretario, Pier Luigi Bersani, che stamani spiega: "Certamente non mancano persone autorevoli in grado di guidare la transizione. Nomi non voglio farli – aggiunge -, ma ne esistono che possono raffigurare questo disegno, favorire l’apertura della nuova fase". Nel frattempo il capogruppo dei finiani alla Camera, Italo Bocchino, dice no alla fiducia che si voterà il 14 dicembre. "E’ evidente che non ci sono le condizioni – dichiara a La7 – per cui noi possiamo votare in questo momento la fiducia al governo Berlusconi". Il premier, si augura, "sceglierà la via più saggia, che è quella delle dimissioni per evitare di essere sfiduciato e non c’è dubbio che il passaggio parlamentare non può non essere legato a un elemento di discontinuità".

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