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Cambogia, quasi 400 morti accertati Giovedì giornata di lutto nazionale

da Redazione

E’ salito a 378 morti e 755 feriti il bilancio della tragica calca che si è verificata ieri sera su un ponte a Phnom Penh, capitale della Cambogia, durante la popolare Festa dell’Acqua. Lo ha riferito il portavoce del Consiglio dei ministri, Phay Siphan. Centinaia di monaci buddisti hanno tenuto una cerimonia funebre sul luogo del disastro.

E’ salito a 378 morti e 755 feriti il bilancio della tragica calca che si è verificata ieri sera su un ponte a Phnom Penh, capitale della Cambogia, durante la popolare Festa dell’Acqua. Lo ha riferito il portavoce del Consiglio dei ministri, Phay Siphan. Centinaia di monaci buddisti hanno tenuto una cerimonia funebre sul luogo del disastro. La tragedia ha scioccato il Paese e il ministro dell’Informazione Khieu Kannarith ha annunciato che giovedì sarà giornata di lutto nazionale, promettendo che sarà cura dell’esecutivo riportare le salme dei morti nelle zone rurali di origine. "Il governo – ha detto – organizzerà il trasporto, perché a causa della tradizione cambogiana molti proprietari di auto rifiutano di trasportare le salme. Per questo useremo camion militari". Khieu ha smentito che alcune vittime siano morte fulminate dalla corrente elettrica, come ha riportato qualche testimone. "Le cause di morte sono state in primo luogo l’asfissia e poi le emorragie interne", ha affermato, aggiungendo che nella mattina di oggi circa un quarto dei feriti è stato dimesso dagli ospedali. Il governo, ha detto il ministro, ha incaricato tre commissioni di affrontare la crisi: la prima per indagare sulle cause della tragedia, la seconda per identificare tutte le vittime e la terza per chiarire le cause della morte di ciascuno. Alle famiglie delle vittime il governo ha promesso un risarcimento equivalente a 1.250 dollari, mentre i feriti ne avranno 250. Il primo ministro Hun Sen ha ricordato la scorsa notte che non vi è stato un così alto numero di morti per un singolo incidente dalla fine del sanguinario regime dei Khmer Rossi nel 1979. La tragedia è avvenuta attorno alle 21.30 su un ponte che collega la terraferma all’isola del Diamante, dove si era accalcato un migliaio di persone. Molti si sono buttati nel fiume Tonle Sap per evitare di finire schiacciati e i soccorritori stanno ancora esaminando le acque in cerca di eventuali altre vittime. L’incidente è avvenuto nella serata conclusiva della Festa dell’Acqua, una ricorrenza che attira ogni anno milioni di cambogiani a Phnom Penh per assistere alle regate sui fiumi Tonle Sap e Mekong.

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