Abbassare la monofase, come ha fatto il Governo di San Marino per incentivare i consumi, porterà dei frutti? Il passaggio non è automatico. E allora è naturale chiedere a chi serve la riduzione dell’imposta monofase?
di Alberto Chezzi
Abbassare le tasse, nello specifico la monofase, per incentivare i consumi è la strada tentata dal Governo di San Marino con la manovra correttiva d’autunno. Una scelta indubbiamente interessante, ma frutterà? In realtà il meccanismo della monofase, diverso dall’IVA italiana, non rende automatico il passaggio. E allora è naturale chiedere a chi serve la riduzione dell’imposta monofase?
Scendiamo nel dettaglio. Il Decreto Legge n. 156 del 13 settembre 2010 “Interventi fiscali e amministrativi urgenti”, datato 20 settembre 2010, prevede l’abbassamento in via straordinaria dell’aliquota dell’imposta sulle importazioni dal 17% al 15% (vedi lo specchietto qui sotto).
L’obiettivo dichiarato è quello di indurre una riduzione dei prezzi per favorire nuove entrate ed incrementare i consumi interni.
Rappresenta un segnale della volontà di intervento per ridare un minimo di ossigeno alle attività commerciali sammarinesi provate da una crisi profonda, ma l’abbassamento di due punti in percentuale dell’imposta sulle importazioni non è di per sé uno stimolo significativo.
Monofase e IVA: un confronto per capire
Il meccanismo dell’imposta è monofase, ossia l’imposta è calcolata ed applicata una sola volta con l’entrata della merce a San Marino e scaricata sul consumatore finale inglobandola nel prezzo di vendita.
Rientrando di fatto nel ricarico commerciale del prezzo finale di vendita, quindi, non è di facile controllo in quanto imposta non esposta. Ciò a differenza di quanto accade invece in Europa con l’IVA che è un’imposta plurifase, cioè è applicata ad ogni incremento di valore del bene ed è sempre esposta, ossia indicata separatamente, fatta salva qualche rara eccezione.
Inoltre gli effetti della riduzione dei due punti dell’imposta monofase voluti dal Governo per stimolare gli acquisti in territorio, non si potranno produrre che nel breve periodo, e comunque non nell’immediato.
La merce importata, infatti, non necessariamente è immessa immediatamente in circolazione, ed in ogni caso vi sono sempre le rimanenze di magazzino da smaltire a prezzi chiaramente comprensivi della vecchia aliquota di imposta monofase.
Questa riduzione rappresenta di fatto un piccolo incremento del ricarico del commerciante ammesso che ne abbia ancora – ci concediamo questo piccolo inciso – viste le numerose chiusure delle attività commerciali a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi.
Il calo della monofase dal 17% al 15% insomma rappresenta una piccola boccata d’ossigeno per le piccole attività commerciali, nulla di più.
In conclusione, proprio in virtù del suo meccanismo monofase, per avere effetti tangibili e verificabili dai consumatori, con il conseguente incremento dei consumi interni, l’abbassamento dell’aliquota sammarinese dovrebbe essere più consistente.
RSM Imp. sulle importazioni (Monofase) | UNIONE EUROPEA I.V.A. (Plurifase) | |
acquisto | € 100 | € 100 |
imposta | € 15 | € 20 |
Tot. valore acquisto | € 115 | € 120 |
vendita | € 150 | € 135 |
imposta | inclusa e non esposta | € 27 |
Tot. valore vendita | € 150 | € 162 |
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IL TESTO DI LEGGE