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Diario della crisi del 29 ottobre 2010

da Redazione

Anche il Belgio. Mi sta diventando instabile anche Bruxelles. Tredici istituti finanziari sono stati messi “sotto controllo prudenziale” dal Crefs.

di Saverio Mercadante

Anche il Belgio. Mi sta diventando instabile anche Bruxelles.
Tredici istituti finanziari sono stati messi “sotto controllo prudenziale” dal Comitato sui rischi finanziari sistemici (Crefs). Le loro difficoltà potrebbero rappresentare un pericolo per la stabilità del sistema finanziario.
Sarebbero interessate le 4 principali banche (Bnp Paribas Fortis, Dexia Banque Belgique, Inge Belgique e Kbc Bank), 4 gruppi assicurativi (Ethias, Ag Insurance, Axa Belgique e Kbc Asurances), 2 compagnie finanziarie (Kbc Group Dexia Sa) e anche 2 istituzioni attive nel settore titoli che sono rappresentate da The Bank of New York Mellon e da Euroclear Bank. Sarà invece stabile sull’uno fisso nella partita per la crescita dei prossimi dieci anni, l’Italia.
Lo afferma il rapporto di ottobre di Consensus sulle prospettive a lungo termine: raccoglie le opinioni dei maggiori centri di ricerca economica del mondo. Fino al 2020, se si esclude l’1,2 per cento del 2013, per il resto l’1 per cento sarà il compagno fedele degli italiani. E siccome fra il 2008 e il 2009 l’Italia ha perso quasi il 7 per cento di crescita, a causa appunto della Crisi ci vorranno dieci anni per tornare a dove si era nel 2007, forse otto.
Insomma, più di tre mila giorni per recuperare quello che la penisola possedeva.
Due perle nere della crisi: la crisi dei rifiuti di Napoli sta costando agli italiani 1,1 miliardi: una ventina di euro per italiano, compresi i neonati.
E’ la differenza tra sovraccosti dell’emergenza-spazzatura e una gestione dell’immondizia condotta secondo lo standard medio italiano.
Il divario si allarga ipotizzando che Napoli avesse un sistema di gestione simile a quello della Lombardia o del Veneto.
La crisi economica ha bruciato in Italia 15,4 miliardi di euro di tasse in tre anni.
Lo hanno calcolato quei ragazzacci dell’ufficio studi della Cgia di Mestre.

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