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CGIL: è il giorno di Camusso, prima donna leader sindacato

da Redazione

Oggi è il grande giorno di Susanna Camusso e della Cgil, che per la prima volta in cent’anni della sua storia avrà un segretario generale in rosa. Per la ‘lady di ferro’ – che subentra a Guglielmo Epifani – non sarà un mandato facile. Anzi.

Oggi è il grande giorno di Susanna Camusso e della Cgil, che per la prima volta in cent’anni della sua storia avrà un segretario generale in rosa. Ma la nuova zarina Cgil non è un personaggio morbido e accomodante. Ha un solo argomento: la crisi. Una sola controparte: non i “padroni” di Confindustria ma il governo, in particolare il ministro Sacconi. Al titolare del Welfare ha rinfacciato il “Libro bianco” come “un lavoro di carità sociale”; l’ha rimbrottato quando parlò di “complicità tra impresa e lavoratore” e soltanto pochi giorni fa, commentando i dati sull’occupazione, l’ha invitato a “smetterla di raccontare che le cose vanno meglio, così si ingannano le persone”. I suoi programmi coincidono singolarmente con le recenti enunciazioni di Gianfranco Fini: tassare le rendite finanziarie al 20-25 per cento “invece di favorire gli evasori con lo scudo fiscale”, e “riportare il Sud al centro delle priorità evitando di spaccare l’Italia”. La ‘lady di ferro’, così come viene definita in corso d’Italia per il suo carattere forte, sarà eletta, a scrutinio segreto dal comitato direttivo, leader della più grande confederazione sindacale italiana. Camusso subentrerà a Guglielmo Epifani, giunto al termine del suo secondo e ultimo mandato. Per la ‘lady di ferro’ non sarà un mandato facile. Anzi. Le sfide sono molteplici e appaiono difficili. La sindacalista milanese dovrà in primo luogo tentare di ricucire lo strappo con Cisl e Uil. Dopo l’accordo separato sul modello contrattuale, l’ultimo anno e mezzo è andato avanti a suon di polemiche tra la Cgil e le altre due confederazioni da una parte, e tra corso d’Italia e Governo e Confindustria dall’altra. L’uscente Guglielmo Epifani lascia un’organizzazione in salute dal punto di vista degli iscritti, quasi 6 milioni, ma non centrale nei rapporti con esecutivo e imprese, più dialoganti con l’asse Cisl-Uil di Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

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